La legge 40/2004 ha posto limiti notevoli alla pratica della PMA. Una delle restrizioni più significative riguarda, come è noto, il numero massimo (tre) di embrioni generabili per ogni ciclo di trattamento. Ovviamente, ciò implica che non sia possibile inseminare più di tre oociti. Gli eventuali oociti "soprannumerari" possono essere crioconservati. La crioconservazione oocitaria è in continuo miglioramento e costituisce una fondamentale opzione per aumentare le chances di successo per ciclo di trattamento. Poiché, tuttavia, la crioconservazione comporta in ogni caso una perdita, anche se limitata, del potenziale riproduttivo degli oociti, sarebbe alquanto auspicabile disporre di un sistema conservativo (non-invasivo) per la valutazione della qualità oocitaria, in modo da destinare i migliori oociti al trattamento fresco. Per parecchio tempo si è ipotizzato che alterazioni della morfologia oocitaria (interessanti la zona pellucida, il globulo polare o il citoplasma) fossero indicative della capacità di sviluppo. In realtà, non esistono evidenze che dimostrino in maniera definitiva tale ipotesi. In altre parole, non è possibile prevedere quale sia il destino riproduttivo di un oocita semplicemente osservandolo al microscopio, per quanto ciò possa essere fatto dettagliatamente e sistematicamente.
La metabolomica (metabolomics) è un nuovo approccio allo studio delle cellule la cui applicazione promette importanti sviluppi anche le tecniche di PMA e, in particolare, per la questione della valutazione non invasiva degli oociti. La metabolomica si fonda sull’analisi quantitativa e qualitativa di particolari biomarkers, tipicamente composti a basso peso molecolare, generati dal metabolismo cellulare la cui rappresentazione comparativa può essere indicativa di diversi stati biologici, inclusi quelli patologici. Per esempio, il metabolismo ossidativo, nonostante sia parte integrante della fisiologia cellulare, può in determinate condizioni influenzare negativamente la qualità dei gameti e degli embrioni. Ciò dipende dal fatto che il delicato equilibrio tra sostanze pro- e antiossidanti è altamente sensibile a perturbazioni che in ultima analisi possono compromettere la normale funzione cellulare. Recentemente, è stato sviluppato da Molecular Biometrics un sistema spettroscopico per lo studio della metabolomica cellulare che è in grado di analizzare simultaneamente diversi biomarkers del metabolismo ossidativo. Il sistema si caratterizza per alcuni aspetti essenziali: a) è specifico per nuovi markers del metabolismo ossidativo;
b) è rapido, specifico e sensibile;
c) è non-invasivo;
d) richiede una strumentazione poco costosa.
Attraverso il metodo metabolomico possono essere analizzati diversi fluidi in cui le cellule possono rilasciare i propri metaboliti, quali il mezzo di coltura in cui sono coltivati gli embrioni generati nei trattamenti di PMA, il fluido seminale e il fluido follicolare.
Attraverso il metodo metabolomico possono essere analizzati diversi fluidi in cui le cellule possono rilasciare i propri metaboliti, quali il mezzo di coltura in cui sono coltivati gli embrioni generati nei trattamenti di PMA, il fluido seminale e il fluido follicolare.
Molecular Biometrics ha preliminarmente condotto uno studio per verificare l’applicabilità del metodo metabolomico alla determinazione a) dello stato di maturazione e b) del metabolismo ossidativo di oociti di pazienti sottoposte a trattamento di PMA. I risultati hanno dimostrato che i tre principali stati maturativi degli oociti (GV, MI e MII) sono associabili a diversi profili metabolomici, confermando la fondatezza dell’ipotesi che la qualità oocitaria possa essere determinata in maniera non invasiva. In realtà, le categorie GV, MI ed MII sono distinguibili facilmente attraverso una verifica visiva. Tuttavia, ciò suggerisce che la metabolomica possa in un futuro prossimo consentire l’identificazione degli oociti dotati di maggiore capacità di sviluppo. L’importanza dell’approccio metabolomico consiste anche nel fatto di essere fondato su criteri oggettivi (qualitativi e quantitativi) e non su valutazioni soggettive che possono differire tra diversi operatori. Ciò potrebbe contribuire a migliorare e rendere più riproducibili i risultati della PMA.
Fonte http://www.news_pma/215/nuovi-approcci-di-ricerca-la-metabolomica
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