mercoledì 12 febbraio 2020

INFEZIONE CORONAVIRUS: EFFETTI IN GRAVIDANZA E NEI BAMBINI

        Le informazioni sul Coronavirus 2019-nCoV che ha determinato l’epidemia in Cina e i casi isolati nelle restanti nazioni del mondo, ci giungono puntuali ad ogni ora.
       Il quadro preliminare si delinea sempre più, ma siamo sicuramente molto lontani dall’avere un quadro dettagliato del virus e della sua aggressività.
       Riassumiamo le notizie principali riprese dalle fonti ufficiali, con un focus specifico sulla maternità e l’infanzia.

Contagi e % mortalità
       In Cina i contagiati sono 45.191 ma l’opinione diffusa è che il dato sia sotto stimato (1), i morti sono 1116 il 2% dei contagiati.
       Nelle restanti nazioni 518 contagi e due morti (prevalentemente viaggiatori dalla Cina).
In Italia 3 casi tutti soggetti provenienti dal territorio cinese e attualmente ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma.
       Il campione di soggetti extra Cina è troppo basso per effettuare una comparazione sulle differenze tra i dati percentuali della mortalità nelle due differenti aree, ma alcune considerazioni oggettive propendono a motivare questa iniziale differenza:
– il servizio assistenziale negli altri paesi è più elevato e in contesti di ordinarietà (la Cina ha grandi difficoltà per l’emergenza dell’evento)
– i soggetti contagiati sono necessariamente dei viaggiatori provenienti dalla Cina, pertanto dei soggetti in condizioni di salute pregresse buone rispetto a una popolazione residente, tant’è che i dati ufficiali, sottolineano che la mortalità è nettamente più elevata nei soggetti con condizioni già precarie di salute.

I dati ufficiali dei contagi è ritenuto che sia sottostimato

Caratteristiche dei contagiati
Esiste una prevalenza di soggetti maschi (probabilmente perché maggiormente fumatori) con una preponderanza degli anziani.
Il dato confortante è la minor incidenza di contagio nelle fasce di età più basse, tra le ipotesi è che il coronavirus dia una sintomatologia in età pediatrica più leggera e non diversa dalle sindromi influenzali come dichiara Susanna Esposito, ordinario di pediatria all’Università di Parma e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) (3).
Altresì, l’esistenza di altre forme influenzali determinate da altri coronavirus presenti negli ultimi anni, potrebbero aver contribuito a rafforzare il sistema immunitario delle giovani generazioni.

Contagio in gravidanza
Non sono disponibili dati epidemiologici, la stampa ha riportato due casi di infezione in gravidanza.
Un caso vede una gestante alla 37 w infetta e sottoposta a Taglio cesareo per lo stato critico materno presso il Wuhan Union Hospital (CN), ha dato alla luce un piccolo di 3,1 kg che è stato prontamente dimesso per evitare il pericolo di esposizione al virus in ospedale Fonte Reuters

Trasmissione al feto in gravidanza
In merito alla trasmissione del virus in gravidanza dalla madre al feto, ad oggi si è registrato un solo caso.
A Wuhan in Cina, il 2 febbraio un nascituro, di cui non si conosce il sesso, nato da madre contagiata (infezione diagnosticata prima dell’inizio del travaglio), è risultato positivo al test effettuato a 30 ore dalla nascita.

Trasmissione con l’allattamento
Non vi sono prove che il virus possa essere trasmesso dalla mamma al bambino attraverso il latte materno (3), viceversa è riconosciuto universalmente e scientificamente il valore protettivo dell’allattamento al seno dal punto di vista immunologico e per la promozione della salute del nascituro, pertanto è sempre raccomandato l’allattamento al seno esclusivo e l’inizio del divezzamento solo in età congrue.
Mamme allattate, soprattutto in questo momento!

Incubazione
L’incubazione è stimata in 7-14 giorni, in questa fase la carica virale è bassa, pertanto è ridotta la probabilità di contagio nella fase asintomatica. (3)

Trasmissione
Il veicolo sono le secrezioni orali e gli espettorati.
Un articolo del Lancet (4) del 26.01.2020 ipotizza la possibilità di trasmissione anche con le feci.

La persistenza del virus sulle superfici contaminate riconducibile fino a 9 giorni, notizia circolata nelle ultime ore, non è corretta perché le ricerche effettuate in passato sono state esiguite su altri ceppi di coronavirus e non l’attuale.

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