mercoledì 28 giugno 2017

Farmaci in gravidanza: quali ammessi e quali vietati

        Sull'uso dei farmaci in gravidanza pesa un forte pregiudizio: spesso si pensa che tutti possano causare danni al bambino e che sia meglio evitarli. In realtà, le cose non stanno esattamente così: ci sono medicinali che non comportano rischi, e altri che comportano rischi inferiori a quelli provocati dal fatto di non assumere niente.

farmaciingravidanza        Già, perché anche non curarsi può portare a problemi per la salute del piccolo (oltre che per quella della mamma). Per esempio, un’infezione batterica può essere controllata in modo adeguato solo con l’antibiotico e ben più pericolosa sarebbe la malattia non tenuta a bada dal farmaco rispetto all’assunzione del farmaco stesso.

        Secondo la campagna istituzionale dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) sui farmaci in gravidanza, durante i nove mesi d'attesa possono essere assunti tranquillamente i medicinali necessari e prescritti dal medico. Ovviamente, sono da evitare sia il fai da te, anche rispetto a farmaci da banco (quelli venduti senza ricetta) e fitofarmaci, sia il ricorso a farmaci inutili, come l'antipiretico per una febbre a 37,5° C.

Erbe in gravidanza, quali sì, quali no

        Nella sua prescrizione, comunque, il medico si attiene ad alcuni criteri generali di precauzione, come:

  • scegliere medicine che, a parità di efficacia terapeutica, siano sul mercato da più tempo (gli eventuali effetti indesiderati sono più noti);
  • somministrare le medicine nelle dosi minime possibili, che garantiscano cioè la loro azione curativa, limitando al massimo il rischio di effetti indesiderati.

        In caso di malattie croniche che richiedono cure farmacologiche costanti, come epilessia o fibrosi cistica, queste non sono necessariamente incompatibili con la gravidanza: se ti trovi in questa situazione e stai pianificando una gravidanza o sei già incinta, parlane con il tuo medico (sia il ginecologo sia il medico di riferimento per la malattia). Ti consiglierà la soluzione migliore, magari prevedendo una rimodulazione del dosaggio.

Fonte http://www.nostrofiglio.it/gravidanza/salute-e-benessere/farmaci-in-gravidanza

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