martedì 14 febbraio 2017

Fertilità, come funziona la fecondazione naturale

       Per comprendere cosa può andare storto nel tentativo di concepire un figlio, è necessario conoscere il funzionamento dell'apparato riproduttivo femminile e anche come avviene un ciclo femminile normale. Partiamo con un po' di anatomia, che servirà a capire meglio sia gli esami sia le cure a cui si può essere sottoposti.

Le tube di Falloppio

ginecologo-donna       Le tube di Falloppio, o ovidotti, sono due tubi a forma di “J” che aprono all'interno della cavità peritoneale, vicino alle ovaie, e raggiungono la parte superiore dell’utero, dove si aprono all’interno del canale uterino. La larghezza dei dotti varia dai circa 12,5 mm nella loro sezione più ampia (l’ampolla) alla dimensione della punta di una matita nella parte più vicina all’utero. Questo spiega perché è facile che, in questo punto, una malattia o un'infiammazione restringano il diametro fino a chiudere la tuba, oppure creino aderenze tali da impedire il passaggio dell'ovulo fino all'utero.
       Ogni tuba presenta una parte finale a ventaglio, costituito da una serie di protuberanze dette fimbrie; queste ondeggiano sull’ovaio e raccolgono l’ovulo emesso ogni mese. Le tube rivestono un ruolo attivo nel processo riproduttivo: l'estremità della tuba che si trova vicino all’ovaio si contrae per spingere l’ovulo (gamete femminile) verso lo spermatozoo (gamete maschile), mentre l’altra estremità, più vicina all’utero, si contrae nella direzione opposta, per spingere lo spermatozoo verso l’ovulo. I due gameti si incontrano generalmente nell’ampolla, la sede più frequente in cui avviene la fecondazione. Se ciò si verifica, l’embrione che ne deriva ripercorrerà le tube di Falloppio (un viaggio che dura alcuni giorni) raggiungendo, infine, la cavità uterina.

L’utero

       L’utero è l’organo cavo e a forma di pera rovesciata che nella donna è situato nella regione inferiore centrale del bacino. In condizioni normali le sue dimensioni sono simili a quelle di una mano femminile chiusa a pugno; tuttavia, durante la gravidanza si ingrandisce notevolmente per contenere il feto i.
L’utero presenta:
  • Una spessa parete muscolare (il miometrio), che si espande enormemente nel corso della gravidanza e che si contrae con grande forza durante il parto.
  • Un rivestimento di cellule che producono muco (l’endometrio) che ogni mese va incontro a una serie di mutamenti per prepararsi ad accogliere l’embrione, se l’uovo è stato fecondato.
       La parte inferiore dell’utero è collegata alla vagina attraverso uno stretto passaggio: la cervice. Tale passaggio è, di norma, pieno di muco cervicale, la cui consistenza varia durante il ciclo mensile della donna (questo che pare un semplice dettaglio può invece avere grande importanza nel concepimento, poiché un muco inadatto fa da barriera alla risalita degli spermatozoi):
  • Al momento dell’ovulazione, il muco si presenta fluido e acquoso, per favorire il transito degli spermatozoi verso l’utero;
  • Dopo l’ovulazione (o durante la gravidanza), il muco diventa più denso e viscoso, creando un ambiente ostile allo sperma: la sua funzione è ora quella di proteggere l’utero dall’ingresso di materiale estraneo.
       La cervice può dilatarsi, rispetto alla sua normale ampiezza, che è pari a quella di un fiammifero, fino a più di 10 cm per consentire il passaggio del neonato durante il parto.
Consulenza del prof Carlo Flamigni, medico chirurgo, libero docente in Clinica ostetrica e ginecologica, membro del Comitato Nazionale di Bioetica.

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