venerdì 25 marzo 2016

Paola Ferrari, la depressione post-parto e l’utero in affitto

        Intervistata da Vanity Fair Paola Ferrari ha infatti raccontato che, sebbene la questione sia molto delicata, se lei e il marito decidessero concretamente di avere un altro bambino, non escluderebbe di certo la maternità surrogata.
“Conosco tante che vorrebbero essere madri senza riuscirci, vedo la loro sofferenza – ha infatti dichiarato al settimanale – Si sentono incomplete, hanno mariti che, nel migliore dei casi, soffrono in silenzio, e questo si ripercuote anche sul rapporto di coppia”.
        La conduttrice di 90° minuto ha confessato di aver portato a termine due gravidanze molto difficili e di aver sofferto di depressione post-parto
“Sono stata malissimo fisicamente, ho anche attraversato una depressione. Non vedevo l'ora che finissero, il che non significa che non ami i miei figli o che li ami di meno. E come me, ce ne sono tante altre. Il problema è che abbiamo paura di ammetterlo perché noi donne siamo ancora prigioniere dei pregiudizi. Ci si aspetta che soffriamo e partoriamosenza un lamento né un limite al dolore”.
        Poi qualche anno fa il desiderio di essere ancora mamma e la delusione di non riuscirci. Alcune sue amiche americane – ha raccontato ancora Paola Ferrari a Vanity Fair – le hanno parlato dell'utero in affitto e lei è andata a Los Angeles per prendere maggiori informazioni.
Le volontarie “vivono la gravidanza con naturalezza, condividendola con la propria famiglia, che partecipa. Vengono pagate, ma il denaro non è l'unica motivazione: si sentono utili e hanno il piacere di fare un dono così importante. Lo scopo è nobile, non c'entra nulla con la prostituzione. Comunque – ha concluso – l'incontro con la surrogata è il passaggio più delicato di tutto il percorso. E infatti lì per ora mi sono fermata. Ma non è detto che non decida di andare avanti, in un futuro prossimo”. 

Fonte http://www.funweek.it/people/vanity-fair-paola-ferrari-depressione-post-parto-utero-in-affitto.php

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