sabato 26 marzo 2016

Chi sono i pazienti infertili per lo staff medico?

          Diversi sono stati gli studi volti a definire i peculiari tratti psicologici e di personalità dei pazienti infertili (Scatoletti, 1996) con risultati spesso contraddittori. Un ulteriore e più recente lavoro di Castellano e altri (2011), attraverso una discussione in gruppo con lo staff sanitario di un Centro di Fisiopatologia della Riproduzione del Sud-Italia, ha offerto ulteriori contributi alla questione.
          Così, dalla discussione di un ginecologo, un biologo, un’ostetrica e una segreteria emerge la figura di un paziente piuttosto variopinta anche se nel complesso il gruppo ha descritto un individuo molto richiedente soprattutto sul piano emotivo anziché informativo, desideroso, in altri termini, di creare un legame. Del resto il paziente descritto è prevalentemente la donna visto che è la diretta interessata dei vari interventi medici come la stimolazione ormonale, i monitoraggi, ecc; di contro il partner maschile sembra restare per tutta la discussione per lo più sullo sfondo (Keylor & Apfel, 2010).
          Altre caratteristiche che sembrano accomunare i pazienti con difficoltà a procreare sono: il loro aspetto ipervigile rispetto ai comportamenti assunti dallo staff medico nei confronti di ogni passaggio delle procedure; il loro scaricare ansie sullo staff sanitario improntando con il medico una relazione in cui quest’ultimo viene investito di onnipotenza come del resto era già emerso in un’altra ricerca (Covington e Hammer-Burns, 2006). Ma soprattutto la frase emersa in questa discussione da parte dello staff “c’è troppa parte psicologica” introduce al significato che assume l’intervento psicologico-clinico nel contesto della PMA.

Fonte Castellano R., Grimaldi N., Malzoni A., Pagliarulo M., Pirone N., Sarno R., (2011). Il trattamento dell’infertilità: Considerazioni psicodinamiche sulla relazione di ‘cura’. Rivista di Psicologia Clinica, 1.

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