giovedì 18 ottobre 2018

Malattie autoimmuni

       Le cellule del sistema immunitario della donna si comportano in modo diverso da quelle dell'uomo. In generale, infatti, la donna è in grado di attivare risposte immunitarie, sia umorali (mediate da anticorpi) sia cellulari (mediate dai linfociti) più forti rispetto all'uomo.
immagine di una donna a letto       Questo, però, può costituire un'arma a doppio taglio per la donna, perché, da una parte la rende più resistente alle infezioni, ma dall'altra più suscettibile alle patologie mediate dal sistema immunitario come le malattie autoimmuni, un gruppo costituito da più di 80 diverse patologie croniche, che colpiscono quasi il 5% della popolazione nei Paesi occidentali. Queste malattie sono caratterizzate da un’alterata risposta immunitaria nei confronti dei propri componenti dell’organismo, che comporta danno e disfunzione di organi e apparati specifici.
       Le cause che portano all’instaurarsi delle malattie autoimmuni sono ancora sconosciute, ma evidenze scientifiche suggeriscono che interazioni tra fattori genetici, fattori ambientali e stili di vita contribuiscano allo sviluppo della malattia.

Frequenza maggiore e sintomi più gravi nella donna
       Le malattie autoimmuni hanno in genere una maggiore prevalenza nelle donne rispetto agli uomini e sono considerate tra le principali cause di disabilità per il sesso femminile. In particolare, una forte disparità di genere si osserva in alcune malattie come la sindrome di Sjögren, il lupus eritematoso sistemico (LES), le malattie autoimmuni della tiroide e la sclerodermia, che presentano una frequenza 7-10 volte più elevata nelle donne rispetto agli uomini.
       Meno significativa, anche se sempre a svantaggio delle donne, è la prevalenza di malattie quali l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla e la miastenia grave, che sono 2-3-volte più frequenti nelle donne rispetto agli uomini.
       Altre malattie, sempre di eziologia autoimmune, come le malattie infiammatorie intestinali e il diabete di tipo 1, non presentano importanti differenze legate al sesso per quanto riguarda la prevalenza.
        Le differenze tra uomini e donne non riguardano solo la diversa prevalenza, ma significative differenze sono state descritte anche per quanto riguarda la gravità dei sintomi, il decorso della malattia, la risposta alla terapia e la sopravvivenza.
       Studi epidemiologici suggeriscono che:


  • nel LES alcune manifestazioni come quelle renali risultano essere più severe negli uomini che nelle donne
  • nell'artrite reumatoide gli uomini rispondono in maniera più efficace al trattamento farmacologico
  • nelle malattie cronico-intestinali gli uomini hanno un maggiore rischio di sviluppare il carcinoma del colon-retto e una conseguente più alta mortalità per questa malattia, mentre le donne presentano una più elevata mortalità per complicanze polmonari.


Fonte http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4492&area=Salute%20donna&menu=patologie

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