martedì 30 ottobre 2018

L’aria inquinata danneggia gli spermatozoi

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        L’infertilità maschile potrebbe essere associata all’inquinamento atmosferico. Per la precisione al Pm 2,5. Alte concentrazioni del particolato sottile possono provocare cambiamenti nella forma e nelle dimensioni degli spermatozoi. Si tratta di un piccolo effetto, persino trascurabile dal punto di vista clinico, ma dalle conseguenze rilevanti: ne risente la qualità dello sperma e quindi la fertilità. Il legame tra la qualità dell’aria e quella dello sperma è stato dimostrato in uno studio pubblicato su Occupational & Environmental Medicine condotto su un campione di cittadini di Taiwan.

        Un team internazionale di ricercatori ha monitorato l’impatto a breve e a lungo termine dell’esposizione al Pm2,5 su 6.500 uomini tra i 15 e i 49 anni che avevano preso parte tra il 2001e il 2014 a un programma di valutazione della fertilità maschile. I criteri di analisi erano quelli indicati dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità basati sul numero, la forma e la mobilità degli spermatozoi.

        Gli scienziati hanno quantificato l’esposizione degli uomini alle polveri sottili in maniera indiretta, risalendo ai dati sull’inquinamento nelle rispettive zone di residenza per un periodo di osservazione di due anni.

        Ebbene, gli uomini maggiormente esposti al Pm2,5 mostravano anomalie nella forma e nelle dimensioni degli spermatozoi. La proporzione esatta è la seguente: ogni aumento di 5 microgrammmi a metro cubo di Pm 2,5 è associato a un significativo calo nella forma o nella dimensione normale degli spermatozoi dell'1,29 per cento. Non sono valori imponenti in termini assoluti, ma tenendo in considerazione la funzione degli spermatozoi, la prospettiva cambia. Perché i cambiamenti nella forma e nelle dimensioni delle cellule gametiche maschili possono essere causa di infertilità.

        Inaspettatamente i ricercatori hanno notato che l’esposizione all’inquinamento era associata a un aumento del numero degli spermatozoi. Come si spiega lo strano fenomeno? Probabilmente, scrivono gli autori dello studio, si tratta di un processo compensatorio per rimediare ai mutamenti morfologici.

        Gli effetti dell’inquinamento sul liquido seminale sono visibili anche a breve termine. I ricercatori hanno infatti notato che le stesse conseguenze del Pm 2,5 sugli spermatozoi si hanno restringendo il periodo di osservazione a tre mesi. Non è chiaro in che modo l’inquinamento atmosferico possa modificare la forma e le dimensioni degli spermatozoi. Tuttavia i singoli componenti del particolato sottile, come metalli pesanti o idrocarburi policiclici aromatici, sono già stati associati a una ridotta qualità dello sperma in studi sperimentali.

        Questo studio, di tipo osservazionale, non può dimostrare in modo diretto il legame di causa ed effetto tra i due elementi presi in considerazione, qualità dell’aria e qualità dello sperma. Ma dimostra che un’associazione esiste ed è degna di venire apporfondita. «Sebbene le dimensioni dell'effetto siano piccole e il significato potrebbe essere trascurabile in ambito clinico, si tratta di un'importante sfida per la salute pubblica - sottolineano i ricercatori - Data l'ubiquità dell'esposizione all'inquinamento atmosferico, un piccolo effetto del Pm 2,5 sulla morfologia normale dello sperma può significare invece un numero significativo di coppie con problemi di infertilità».

Fonte http://www.healthdesk.it/prevenzione/aria-inquinata-danneggia-spermatozoi

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