giovedì 14 dicembre 2017

Iodio in gravidanza

iodio in gravidanza     E’ proprio durante i nove mesi che si inizia a scrivere la storia della salute del proprio figlio e fare attenzione all'alimentazione può abbassare il rischio che nella sua vita il bambino sviluppi tutta una serie di malattie che vanno dal diabete all'ipertensione, all'autismo.

     Sappiamo bene che durante la gravidanza è necessario assumere l’acido folico che previene la spina bifida, anzi se possibile l’acido folico andrebbe assunto sin da quando si inizia a cercare un bambino.

     Sappiamo anche che il ferro è un’altra sostanza che è necessario assumere durante la gestazione poiché spesso in questo periodo le mamme presentano carenze di ferro che viene assorbito dal feto per svilupparsi. Una persona adulta ha bisogno di una quantità di ferro pari a 10-15 mg al giorno; in gravidanza il fabbisogno quotidiano è di circa il doppio.

     Non tutti sanno invece che un altro degli elementi fondamentali per lo sviluppo del feto è lo iodio, la cui carenza può essere causa di aborto, di parto prematuro e di ritardi mentali e psicomotori. Oltre ad essere la causa principale del gozzo, cioè l'aumento di volume della tiroide. Lo iodio è infatti necessario per la sintesi di due ormoni tiroidei (la tiroxina e la triiodotironina).

Fabbisogno giornaliero di iodio in gravidanza
     L’integrazione di iodio è fondamentale soprattutto durante il primo trimestre poiché la tiroide del feto non è ancora formata e dunque egli utilizza gli ormoni prodotti dalla tiroide della madre. Durante il terzo trimestre di gravidanza, il feto sviluppa la capacità di produrre ormoni tiroidei, ma il suo fabbisogno iodico rimane comunque dipendente dalla capacità di captazione materna.

     L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di assumere almeno 250 µg di iodio, questo sia per garantire buona salute alla mamma durante la gravidanza, sia per assicurare un armonioso sviluppo cerebrale e neurologico del bambino

     Per evitare di incorrere in carenze di iodio, i ginecologi normalmente prescrivono integratori vitaminici che contengono circa 150 mcg di iodio, consigliano di bere due bicchieri di latte al giorno e consumare quotidianamente il sale iodato, che non è il sale marino che comunemente siamo abituati a consumare. Durante l’allattamento il quantitativo di iodio necessario aumenta fino a 290 mcg.

Sale iodato in gravidanza
     Il sale deve essere assunto in quantità contenute e in generale è consigliabile, anche quando non si aspetta un bambino, ridurne l'apporto giornaliero non solo per ridurre il rischio cardiovascolare, ma anche per prevenire ritenzione idrica e cellulite, e sentire meglio i sapori più autentici e genuini delle pietanze.

     Ed è anche consigliabile assumere sale iodato, cioè quello che si trova in vendita e che ha un'integrazione di iodio.

Iodio negli alimenti
     Per scongiurare il rischio di carenze di iodio durante la gravidanza basterebbero due bicchieri di latte vaccino al giorno per avere una quantità adeguata di iodio nonchè l'uso del sale iodato la cui vendita sul mercato è stata imposta dal governo italiano nel 2005 (il sale marino e il sale kosher non sono di per sé iodati). Mentre le mamme in attesa dovrebbero assumere fino alla fase dell’allattamento pillole di multivitaminici che contengano almeno 150 microgrammi di iodio in ogni pillola.

Gli alimenti ricchi di iodio sono:

  • pesce (soprattutto crostacei, merluzzo, sgombro, salmone, tonno, sarde),
  • latte,
  • frutta,
  • verdura,
  • cereali
  • carne

     Più in generale possiamo dire che durante la gravidanza la qualità della dieta è condizione fondamentale, quindie cco qualche indicazione da seguire:


  • 5-7 porzioni di frutta e verdura al giorno,
  • il latte da consumare due o tre volte,
  • il pesce una o due volte a settimana, poca carne e grassi,
  • tanti legumi,
  • acqua e cereali integrali.
Fonte https://www.paginemamma.it/iodio-in-gravidanza

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