mercoledì 13 dicembre 2017

Cardiotocografia: cos'è e qual è il suo scopo

       La donna che è quasi giunta al termine della gravidanza dovrà sottoporsi a una serie di esami. Tra questi è presente anche la cardiotocografia, eseguita da un'ostetrica o un ginecologo all'interno dell'ospedale. Questo esame si basa sulla misurazione delle contrazioni uterine e della frequenza cardiaca fetale. Il monitoraggio quindi permetterà di evidenziare l'eventuale sofferenza del feto in base all'attenta analisi delle informazioni ottenute.


Come funziona la cardiotocografia
       Per eseguire il test viene usato il cardiotocografo. Il ginecologo o l'ostetrica farà distendere la futura mamma su un lettino oppure la farà sedere in poltrona. La durata ha una media compresa tra i 30 minuti e 1 ora ed è priva di rischi. Sulla pancia della mamma verranno applicati due trasduttori, i quali sono collegati attraverso due fasce elastiche a un apparecchio.        Una fascetta, collegata al rilevatore del battito cardiaco ad ultrasuoni, è applicata là dove il battito del feto viene percepito in maniera ottimale. La seconda fascetta, collegata a un misuratore meccanico, serve a rilevare le contrazioni uterine ed è posizionata in fondo all'utero.

       I risultati sono registrati all'istante su una carta millimetrata. In alto viene tracciato il battito cardiaco del feto, in basso le contrazioni uterine. Esiste poi anche una tecnica più moderna dove i risultati sono monitorati dal computer, il quale fornisce il tracciato ed evidenzia eventuali anomalie.

Fonte http://www.amando.it/mamma/gravidanza/cardiotocografia.html

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