lunedì 25 giugno 2018

Le aspettative in gravidanza possono avere un effetto sullo sviluppo postnatale del bambino

     Durante la gravidanza le madri si creano delle aspettative rispetto alle caratteristiche del proprio bambino, al modo di entrare in relazione con lui e rispetto al nuovo ruolo di genitore. Queste aspettative deriverebbero da diversi fattori, come la relazione della futura madre con i propri genitori, precedenti esperienze di aborto, depressione, ansia, etc.
Картинки по запросу Le aspettative in gravidanza possono avere un effetto sullo sviluppo postnatale del bambino     Le fantasie e le aspettative che le madri hanno durante la gravidanza sul proprio bambino possono configurarsi come un importante fattore di protezione rispetto allo sviluppo dei propri figli ma possono anche rappresentare un fattore di rischio in presenza di distorsioni o polarizazzioni nelle aspettative. Ad esempio, se durante la gravidanza il figlio viene idealizzato nelle sue caratteristiche, è molto probabile che l’immagine idealizzata non coinciderà con le effettive caratteristiche del bambino, generando un forte senso di frustrazione o, peggio, di disprezzo.

     A tal proposito, diversi studi hanno dimostrato che una rappresentazione idealizzata è tipica soprattutto durante le prime fasi della gravidanza e, normalmente, tali aspettative tendono a ridimensionarsi in previsione del parto, così che vi sia un migliore adattamento delle fantasie della madre con le reali caratteristiche del bambino.

Gli studi in letteratura
     Numerosi studi hanno tentato di dimostrare l’esistenza di un legame tra il modo in cui i genitori pensano al proprio bambino durante la gravidanza e il loro comportamento postnatale. Queste ricerche hanno esaminato, attraverso interviste e questionari, i pensieri e le sensazioni dei futuri genitori riguardo al proprio bambino, durante la gravidanza.

     Mediante l’utilizzo di tali strumenti di valutazione, i futuri genitori erano stati distinti sulla base delle loro rappresentazioni:


  • Genitori con rappresentazione bilanciata: mostravano un’anticipazione positiva della loro relazione con il bambino, presentavano rappresentazioni più equilibrate, data l’assenza di polarizzazioni (idealizzazione, svalutazione). Una caratteristica fondamentale di questi genitori, era la loro propensione a riconoscere il proprio figlio come dotato di una mente, con pensieri e sentimenti propri. Tale abilità è definita come Mind-mindedness.
  • Genitori con rappresentazione distorta: al contrario, descrivevano il proprio figlio mediante narrazioni ristrette, incomplete, incoerenti e idealizzate. Tali genitori non sembravano essere in grado di integrare diverse caratteristiche del bambino, aspetti positivi e possibili elementi negativi, così da formare una rappresentazione bilanciata e non idealizzata.
  • Dopo la nascita, i ricercatori hanno osservato e studiato le interazioni tra genitori e figli. Un elemento a cui hanno prestato particolare attenzione è stata la “sensibilità genitoriale”: ovvero la capacità di notare, interpretare e rispondere in modo tempestivo e appropriato i segnali dei bambini, ad esempio nel momento in cui esprimevano un bisogno/disagio.
     I risultati di queste ricerche, secondo una recente meta-analisi svolta dal team dell’Università di Cambridge, hanno evidenziato una modesta associazione tra i pensieri e i sentimenti dei genitori sul bambino durante la gravidanza e la successiva interazione con il bambino, ma tali risultati sono stati rilevati soltanto nelle madri.

     Sarah Foley, tra gli autori dello studio, sostiene che l’aver trovato una relazione tra l’atteggiamento di una madre nei confronti del suo bambino durante la gravidanza e le successive interazioni tra questi, rappresenta sicuramente un risultato fondamentale; ma, siccome questo legame è solo modesto, è probabile che sia parte di un processo più ampio in cui rientrano molti altri elementi importanti.

Fonte : http://www.stateofmind.it/2018/06/gravidanza-aspettative/


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