martedì 11 ottobre 2016

Iperattività: l’alimentazione in gravidanza è fattore di rischio

Mangio per due

iperattività        L’importanza di una sana alimentazione in gravidanza è stata ad oggi scandagliata in lungo e in largo e l’ormai obsoleta usanza per la quale una donna incinta aveva il via libera al frigorifero con la “scusa” di dover mangiare per due, lascia spazio ad uncontrollato e adeguato apporto calorico. Ora, il King College di Londra ci fornisce l’ennesimo buon motivo per non strafare a tavola con il pancione e ricollega gli eccessi alimentari all’iperattività infantile puntando il dito, nemmeno a dirlo, su zuccheri e grassi.

Lo studio

        Protagonisti dello studio inglese sono stati due gruppi di bambini: uno composto da 80 piccoli cui sono stati diagnosticate difficoltà comportamentali, deficit di attenzione o iperattività e un gruppo di controllo composto da 81 bambini senza evidenze cliniche. Per ognuno è stata verificata la dieta seguita dalla mamma durante la gravidanza.

Iperattività, la dieta conta

        I risultati cui sono giunti i ricercatori non sembrano lasciar adito a dubbi: tra dieta materna troppo ricca di grassi, zuccheri e cibi troppo elaborati e iperattività del bambino c’è un legame. Le madri che nei nove mesi di gestazione avevano ecceduto, nella maggior parte dei casi hanno avuto bambini che negli anni successivi hanno sviluppato disturbi legati all’iperattività. La causa di questo è stata ravvisata nella eccessiva metilazione di un gene, chiamato IGF2 e coinvolto nello sviluppo fetale ed in particolare nello sviluppo cerebrale.
In attesa che la ricerca continui e utilizzi questi risultati quale punto di partenza per una prevenzione ed una cura dell’iperattività infantile che siano sempre più efficaci, resta il monito alle future mamme: durante la gravidanza è giusto concedersi qualche coccola alimentare, ma è sempre più importante controllarsi e far sì che la propria alimentazione sia il più equilibrata e varia possibile.

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