lunedì 10 ottobre 2016

Inquinamento e gravidanza: danni al feto per due generazioni

Inquinamento e gravidanza

inquinamento        L’inquinamento fa male, non ci sono altri modi per dirlo; danneggia l’ambiente, mette a rischio le risorse naturali di cui disponiamo e, soprattutto, causa danni anche gravi alla salute. Come è noto, chi è sottoposto costantemente ai nocivi gas diesel è esposto a patologie all’apparato respiratorio e può sviluppare malattie croniche; ma sono le future mamme ad essere particolarmente a rischio, dato che l’inquinamento ha una serie di conseguenza davvero pericolose sul feto, che vanno dal rischio di nascita prematura agli effetti dannosi sullo sviluppo, che sono stati oggetto di uno studio da parta dell’INRA, l’Istituto Nazionale per la Ricerca Agricola francese. Le risultanze non lasciano molto spazio all’interpretazione: l’esposizione costante all’inquinamento incide direttamente sul feto perché le nanoparticelle che vengono inalate dalla gestante sono in grado di oltrepassare la placenta e raggiungere il sangue del nascituro.

Gli effetti sul feto

        Secondo quanto afferma l’INRA nel suo comunicato stampa, gli effetti dell’inquinamento sul feto sono stati indagati mediante esperimenti su animali (nel caso specifico si è trattato di conigli), che hanno dimostrato senza ombra di dubbio che l’esposizione allo scarico delle automobili determina un ritardo nella crescitadel nascituro, che cresce a ritmo inferiore e raggiunge una lunghezza minore. Non solo, ma a causa dell’inquinamento sembra diminuire il passaggio di sangue, e quindi di nutrimento, dalla placenta al piccolo e le nanoparticelle di quello che comunemente chiamiamo smog entrano in circolo e sono poi rilevabili anche nel sangue del bambino, con conseguenze sulla sua salute a medio e lungo termine. Gli scienziati si spingono addirittura ad affermare che l’inquinamento riesce ad incidere anche sui figli dei nostri figli: nelle seconde generazioni, infatti, si è registrato unanomalo scambio di lipidi tra gestante e feto.
        I risultati resi noti sono davvero allarmanti; dovranno chiaramente essere confermati con ulteriori indagini volte a capire se le conseguenze dell’inquinamento sono le stesse sulla specie umana, ma invitano se non altro ad una maggiore cautela per le donne in gravidanza, cui è sconsigliato frequentare ambienti, come i centri cittadini, ad alta concentrazione di smog.

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