martedì 11 marzo 2014

Mamme over 40, il record italiano

di
Annamaria D'Alessandro

Uno su cinque, o quasi, i figli di mamme 'anta', in Italia:
il nostro Paese ha il primato dei parti in età matura, 4,6% dopo i 40
anni, il doppio che in Francia, Spagna, Olanda, Svezia, Danimarca, Stati
Uniti.


Lo evidenzia lo studio “Avvicinarsi al limite, il trend della
fertilità in età avanzata", condotto dall’Università Bocconi su dati
Istat 2005, i più recenti a disposizione: oltre 26mila, quell’anno, i
parti a 40 anni compiuti, appunto il 4,6% contro il 2% degli anni 80 e
90 e il 3,6 registrato in precedenza, quando a fare figli si cominciava
presto e si proseguiva fino a 45 anni.


Il trend è pochi figli e tardi, sfidando l’orologio biologico. Ma
rinviare la maternità risolve alcuni problemi (lavoro, realizzazione
personale e affettiva) e ne pone altri: meglio saperlo prima.



”Il problema fondamentale per una gravidanza over 40 è averla
- sintetizzano, concordi, la professoressa Irene Cetin, primario di
Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale milanese Sacco e docente
universitaria e la dottoressa Luciana De Lauretis, responsabile del
Centro Fertilità alla Clinica Santa Rita di Milano.


Il passare del tempo può essere neutralizzato sul viso di una donna, non sugli organi interni,
legati alla riproduzione e non solo. Il numero di ovuli è scritto nei
geni, ogni donna riceve questo ‘corredo’ appena viene concepita e,
sempre nei geni, è scritto quando comincerà e quanto durerà la vita
mestruale. In media 37 anni, spiega la dottoressa De Lauretis, ma non
sempre con lo stesso ‘rendimento’: a 23 anni, ogni ovulazione ha il 28%
di probabilità di trasformarsi in gravidanza, a 39 anni le probabilità
sono dimezzate, a 40 sono 12%, a 42 sono 10%, un anno dopo fra 8 e 5,
poi sempre meno.


Anche nelle donne con ciclo regolare e funzioni ormonali ok, le
cellule uovo invecchiano, diventano meno feconde o, se fecondate, più
soggette ad anomalie cromosomiche (come se avessero materiale genetico
‘deteriorato’): aumentano gli aborti spontanei, strumento naturale di
selezione che prima dei 40 sono il 15-20%, dopo i 43, il doppio.


Ci sono anche anomalie genetiche che non interrompono la gravidanza
ma portano problemi al nascituro, per esempio la sindrome di Down. Oltre
agli ovuli, invecchia l¹utero: i tessuti di questo ‘nido’ perdono
elasticità e tono: sul volto parliamo di rughe, per l’utero di
fibrosità. I fibromi non sono solo maligni e neppure sono impedimenti
definitivi a una gravidanza, ma, se deformano in modo sensibile l’utero,
per l’uovo è più difficile impiantarsi.





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