giovedì 11 aprile 2019

Pancia dura in gravidanza: cause e rimedi

Pancia dura in gravidanza: quando preoccuparsi
foto_coccole al pancione
         La pancia dura in gravidanza è una condizione fisiologica che non deve destare preoccupazioni. Quasi tutte le donne incinta sperimentano episodi di pancia dura durante la gravidanza che può avere cause differenti a seconda del periodo di gestazione. Durante il primo trimestre l’indurimento della pancia potrebbe essere relativo all’impianto dell’ovulo e ad una certa motilità dell’utero che si prepara ad accogliere il bambino. Nel secondo e terzo trimestre, invece, gli episodi di pancia indurita sono più frequenti e “normali” e sono dovuti spesso alla stanchezza o alla scarsa idratazione.
Ma approfondiamo insieme cause e rimedi per la pancia dura in gravidanza.

         Solitamente, nei primi mesi, la causa della pancia indurita è proprio l’insediamento della gravidanza. Si tratta più frequentemente di dolori molto simili a quelli del ciclo mestruale. La sensazione può essere quella di avere la pancia dura e gonfia ma si è ancora lontani dall’indurimento che si verificherà negli ultimi mesi di gravidanza.
         Questi dolori al basso ventre sono dovuti in una prima fase all’impianto dell’embrione. In quest’unico caso, i dolori addominali possono essere accompagnati da perdite che devono comunque essere limitate. Le perdite da impianto sono normali finché non sono abbondanti e se si esauriscono in uno o due giorni. Se la pancia dura è accompagnata da perdite più abbondanti e che non si fermano dopo un paio di giorni, è opportuno recarsi in pronto soccorso per degli accertamenti ed escludere la possibilità di un aborto spontaneo.
         L’indurimento della pancia, anche durante le prime settimane di gravidanza, deve mantenersi ad un livello di dolore tollerabile. Finché si tratta di dolori simili a quelli del ciclo mestruale può bastare come rimedio bere abbondante acqua, rilassarsi con un bagno caldo o semplicemente sdraiandosi a letto. Se però i crampi addominali e l’indurimento della pancia danno l’impressione di essere eccessivi è meglio recarsi in ospedale per un monitoraggio della gravidanza.
         Ad impianto avvenuto, durante il primo trimestre, la causa più frequente di pancia dura è da attribuirsi all’attività contrattile dell’utero che si sta preparando ad accogliere il bambino che per 9 mesi crescerà al suo interno. In questo caso non devono essere presenti perdite di sangue, nemmeno ridotte, e se dovessero presentarsi bisogna effettuare una visita entro poche ore.
Nei video che seguono un approfondimento sulla pancia dura in gravidanza, sulle perdite da impianto e sulle perdite di sangue in gravidanza.

Pancia dura nel secondo trimestre di gravidanza: movimento e idratazione
         Durante il secondo trimestre di gravidanza, le cause dell’indurimento della pancia sono differenti rispetto a quelle ipotizzabili nel primo trimestre. Da un certo punto di vista, la pancia dura verso il quinto o sesto mese è meno preoccupante che nelle prime settimane di gravidanza.
In questa fase, infatti, una causa di indurimento della pancia potrebbe semplicemente essere una posizione del bambino che si “rannicchia” tutto in un’unica zona o che punta un piedino o una manina o il ginocchio spingendo forte in un unico punto.
         Allo stesso modo, anche una postura scorretta della mamma potrebbe portare ad avvertire la pancia indurita o dei piccoli crampi addominali. Questo potrebbe essere causato sia dalla muscolatura che registra questa tensione e la rende più evidente a livello della pancia oppure dallo stesso bambino che comincia ad avere delle posizioni preferite e le segnala alla mamma spingendo sul lato che non gradisce e provocando un indurimento della pancia in quel punto. Il rimedio alla pancia dura, in questo caso, è abbastanza semplice: basta provare a cambiare posizione o cambiare lato se si è distesi su un fianco. Solitamente il fianco destro della mamma è il preferito anche dal bambino.
Se si presenta la pancia dura nel secondo trimestre è bene ricordarsi che una sana e moderata attività fisica durante la gravidanza può aiutare a rilassare quelle tensioni muscolari che interessano soprattutto schiena e gambe ma che hanno delle ripercussioni anche sulla parte addominale.
Inoltre è sempre indispensabile idratarsi e bere molta acqua, a prescindere dal livello di sete realmente percepito per distendere la muscolatura e rilassare subito anche la pancia indurita.
Nei video che seguono alcuni esercizi di stretching per rilassarsi e ridurre le tensioni e la sensazione di pancia dura in gravidanza.

Pancia dura nell’ultimo trimestre di gravidanza: riposo e preparazione al parto
         Avere la pancia dura durante gli ultimi mesi di gravidanza è una situazione abbastanza normale. La maggior parte delle donne sperimentano questa condizione. Più ci si avvicina al momento del parto, più la pancia indurita rappresenta un fenomeno tipico e del tutto fisiologico. In questa fase della gravidanza, infatti, una certa tensione a livello dell’addome è normale: l’importante è che mantenga una frequenza sporadica e che non sia accompagnata da perdite di sangue. In presenza di perdite è sempre necessario recarsi al pronto soccorso per un approfondimento sulle condizioni di mamma e bambino. In questo caso potrebbero essersi verificate delle modifiche della cervice o l’accorciamento del collo dell’utero che potrebbero portare ad un parto prematuro. Inoltre, diventa fondamentale monitorare i movimenti del bambino, che anche se man mano tendono a diminuire devono sempre essere presenti e vigorosi.
         La pancia dura, in questa fase della gravidanza, è costituita prevalentemente dall’utero che si prepara al travaglio. La contrazione riguarda tutta la pancia e non solo una parte (nel caso in cui è focalizzata in un unico punto potrebbe semplicemente essere la posizione assunta dal bambino).
Sicuramente continua ad essere necessario idratarsi in maniera approfondita. Bere molta acqua aiuta i tessuti a rilassarsi e distendersi.
foto_pancione         Inoltre, proprio perché si tratta delle ultime settimane di gravidanza, molto importante diventa il riposo. Trovare momenti della giornata in cui rilassarsi, sdraiarsi e mettere a riposo gambe e schiena aiuta a sciogliere le tensioni. Anche un bagno caldo o andare in piscina un paio di volte alla settimana, anche solo per camminare e fare qualche vasca in tranquillità, può essere utile per limitare gli episodi di indurimento della pancia.
         Inoltre, il medico potrebbe prescrivere integratori a base di magnesio che è un miorilassante naturale. Ovviamente si tratta di un prodotto che deve essere assunto solo dopo valutazione del proprio ginecologo perché può non essere adatto a tutte le situazioni.

Contrazioni di Braxton Hicks e contrazioni da travaglio: come distinguerle
         Se, come abbiamo detto, la pancia dura in gravidanza non è accompagnata da sanguinamento, assenza di movimenti fetali o contrazioni particolarmente dolorose non c’è nulla di cui preoccuparsi.
         Diventa invece necessario distinguere una semplice sensazione di pancia dura da una contrazione vera e propria.
         Le contrazioni che danno il via al travaglio, sono tendenzialmente contrazioni dolorose. Anche se le prime contrazioni non sono particolarmente dolorose, la sensazione è abbastanza differente rispetto ad un semplice indurimento della pancia. Bisogna però fare attenzione in quanto, anche in presenza di una o più contrazioni, non è detto che si tratti già di un travaglio iniziato e che sia necessario recarsi in ospedale.
         Potrebbe trattarsi delle cosiddette contrazioni di Braxton Hicks. Le contrazioni di Braxton Hicks sono movimenti isolati e non regolari della muscolatura uterina che, al contrario delle contrazioni da travaglio, non sono dolorose o, se lo sono, si tratta più di un fastidio che di un dolore vero e proprio. Inoltre, le contrazioni di Braxton Hicks sono isolate o, se anche si presentano in sequenza, non aumentano di intensità e cessano nel giro di qualche decina di minuti. In caso di questo tipo di indurimenti della pancia non è necessario recarsi in ospedale: la parte prodromica del travaglio, in assenza di rottura delle acque, è opportuno trascorrerla a casa.
         Solo una volta che il travaglio si è avviato è il momento di andare in ospedale. Le contrazioni da travaglio sono contrazioni regolari, dolorose e che aumentano di intensità nel corso del tempo. Inoltre, nelle contrazioni da travaglio, il tempo tra una contrazione e l’altra tende pian piano a diminuire. È opportuno recarsi in ospedale solo se le contrazioni durano da almeno un’ora, se la distanza tra una e l’altra è di non più di 5 minuti o se si verificano perdite anomale e abbondanti.
         Nei video che seguono un approfondimento sulle contrazioni di Braxton Hicks, sulle contrazioni da travaglio e sul momento in cui bisogna recarsi in ospedale.

Fonte https://www.passionemamma.it/2019/04/pancia-dura-gravidanza-cause-rimedi/

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