martedì 4 ottobre 2016

Vitrificazione degli ovociti

INDICATO PER:

  1. Tutte le donne che per qualsivoglia ragione desiderano posticipare la maternità.
  2. Le pazienti oncologiche e non oncologiche che stanno per ricevere trattamenti gonadotossici.
  3. Interventi chirurgici ripetitivi delle ovaie, come ad esempio nel caso di endometriosi.
  4. Le pazienti nelle quali desidereremmo realizzare il trasferimento embrionale in un ciclo differente da quello di stimolazione follicolare (rischio di SHO, comparsa di polipi, idrosalpinge o idrometre, assenza di spermatozoi, ecc.).
  5. Per pazienti a bassa risposta: per accumulare ovociti o per averne una quantità sufficiente quando l’obiettivo è realizzare un ciclo di PGD.

        Il principale vantaggio della vitrificazione di ovociti rispetto alla congelazione tradizionale è che non si formano cristalli di ghiaccio che possono danneggiare l’ovulo e che il 97% circa sopravvive al processo. Inoltre, si ottengono gli stessi risultati clinici che si ottengono con ovociti freschi.
        Esistono varie tecniche di vitrificazione; il “Cryotop” è la tecnica più innovativa e quella che raggiunge i migliori risultati. Vitrificazione degli ovociti

        La vitrificazione di ovociti è un processo di solidificazione durante il quale gli ovociti sono trattati con sostanze crioprotettrici e immersi in nitrogeno liquido a una temperatura di -196º C sotto zero. I passi sono gli stessi di quelli di un ciclo di FIV: stimolazione dell’ovaio con ormoni, aspirazione degli ovociti ma, invece di inseminarli e fecondarli, si realizza la vitrificazione (metodo Cryotop) per poi conservarli in azoto liquido.


Le indicazioni sono molteplici e molto varie, tutte hanno come denominatore comune l’obiettivo di posporre l’inseminazione degli ovociti e/o la gravidanza.
Gli ovociti si potranno conservare in crioconservazione per tutto il periodo desiderato, o di cui ha bisogno la paziente dato che non ci sono limiti di tempo.

        La vitrificazione di ovuli delle pazienti oncologiche permetterà di posticipare la gravidanza a quando la paziente avrà superato la malattia, con la prognosi riproduttiva che aveva quando sono stati vitrificati gli ovuli, al momento della diagnosi della malattia. Le pazienti  che più richiedono i trattamenti di preservazione della fertilità sono quelle con diagnosi di cancro del seno.

        È importante informarsi e/o richiedere una consulenza in merito alle possibilità di conservare la fertilità non appena viene realizzata la diagnosi e si prospetti il trattamento con chemioterapia.
        Al momento della scelta per l’opzione di una vitrificazione degli ovuli a una paziente affetta da cancro, dobbiamo tenere in considerazione vari fattori quali età, funzionalità ovarica e riserva follicolare, tempo a disposizione fino all’inizio della chemioterapia e la disponibilità o meno dell’autorizzazione dell’oncologo. La prognosi riproduttiva dipenderà molto dal numero di ovociti che si riesce a vitrificare. Non si può garantire la gravidanza senza la possibilità di tentativi via FIV.

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