
Fin dalla Seconda Guerra Mondiale, il numero delle morti in utero in America è scesa drammaticamente – da 25 morti ogni 1000 nati vivi 75 anni fa a 6 nati morti per 1000 nati vivi nel 2013. Ma negli ultimi 10 anni, la media si è praticamente fermata rispetto ad altri paesi ricchi dall’Olanda al Regno Unito.
Le morti in utero sono prevedibili
I nuovi risultati pubblicati sulla rivista Obstetrics & Gynecology il declino lento nella prevenzione delle morti in utero negli Stati Uniti è parte di un fallimento nei progressi sulla salute materna e infantile, nonostante molte innovazioni mediche. Gli USA hanno il più alto tasso di mortalità materna del mondo e i bambini hanno una percentuale del 70% di morire nell’infanzia rispetto ad altri Paesi.
Nella ricerca gli studiosi cercano di definire il concetto di morte in utero prevedibile. Mentre molte gravidanze terminano a causa di difetti congeniti, hanno identificato una serie di cause della morte prima o durante l’infanzia. Queste morti in utero sono più frequenti a causa di problemi di salute della madre, complicazioni durante il travaglio, complicazioni dovute a nascite moltiple, prematurità e problemi con la placenta.
Nonostante la morte in utero venga definita come la morte del feto dopo le 20 settimane, gli autori hanno optato di includere i bambini nati prima delle 24 settimane per delle anomalie. Hanno detto che quasi un quarto delle morti in utero negli Stati Uniti avviene per una o più cause prevedibili e che quella principale potrebbe essere l’insufficienza placentare. Se questa non si sviluppa normalmente o è danneggiata potrebbe mancare al feto l’ossigeno e il nutrimento di cui ha bisogno e in alcuni casi morire.
Purtroppo oggi gli esami per individuare la placenta non sono sufficienti. Ci sono delle cause di morte che possono essere individuate facilmente, senza test o tecnologie. Per esempio la pressione alta e il diabete possono preventivamente far pensare a delle complicazioni. Dall’altra parte, quasi l’8% delle morti in culla sono preventivabili durante il travaglio e il parto.
Secondo Claudia Ravaldi – fondatrice di CiaoLapo Onlus sul lutto perinatale – “In Italia sono il 20% le morti in utero evitabili secondo i dati 2016. Sarebbero 400 nuovi nati vivi ogni anno”.
Considerando che ho avuto due aborti questo non mi consola affatto. E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di aborto spontaneo.
Fonte https://www.universomamma.it/il-20-degli-aborti-e-prevedibile-a-dirlo-una-ricerca/
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