sabato 24 febbraio 2018

Taglio cesareo: quando sceglierlo?

Taglio cesareo: quando sceglierlo?       In Italia il 37,8% dei parti è cesareo. Ovvero, il bimbo non nasce in modo naturale, ma attraverso un taglio orizzontale che viene praticato sulla zona sovrapubica dell'addome e sull'utero, nella parte più bassa e meno vascolarizzata. "Con il cesareo è stato pressoché annullato il rischio di gravi stati di sofferenza per la mamma e di complicanze per il bimbo", spiega il professor Giovanni Menaldo, direttore del Centro di medicina della riproduzione della clinica San Carlo di Torino. "Questo perché si evitano le lunghe ore di travaglio che sfibravano la donna e l'uso di ventose e di forcipi per agevolare la nascita del piccolo in caso di difficoltà, che potevano causare lesioni molto gravi. Certamente però vi si deve fare ricorso solo nei casi di reale necessità".

       Grazie all'ecografia oggi è possibile anche programmare il cesareo in anticipo (cesareo d’elezione), nel caso in cui rappresenti la soluzione più adatta per evitare il rischio di un parto complesso.

Quando è indicato?

       Sicuramente quando il bimbo è in posizione podalica, cioè presenta per primi i piedi o le natiche e non la testa, oppure presenta per prima la fronte, la faccia, o la spalla. È opportuno anche in caso di gravidanza gemellare o anche quando il bimbo è uno solo, ma molto grosso. Sì al taglio cesareo se la placenta è previa, cioè molto bassa e blocca la testa del piccolo, o se è presente un fibroma che ostacola il parto naturale. “Si preferisce il taglio cesareo anche quando la futura mamma soffre di gestosi o di ipertensione, due disturbi che possono rendere più faticoso lo svolgimento del parto naturale”, interviene il professor Menaldo. “Ci sono infine le situazioni di emergenza che non vanno mai sottovalutate, come la sofferenza cardiaca del feto, il prolasso del funicolo, il distacco della placenta, oppure una dilatazione insufficiente del collo dell'utero già in fase di travaglio.”

L’anestesia

       Se il taglio cesareo viene programmato, è necessario effettuare un colloquio con l'anestesista nella settimana prima della data stabilita per il parto. Serve per evidenziare eventuali allergie ai farmaci e per individuare il tipo di anestesia più adatto. Questo colloquio viene fatto anche nel caso in cui il cesareo è d'urgenza. Per questo è sempre meglio preparare in anticipo con il proprio ginecologo le informazioni che possono essere utili all'anestesista.

L'anestesia in genere è spinale: la sostanza viene iniettata nella colonna vertebrale tra due vertebre lombari. L'anestetico non rappresenta un pericolo per il bimbo perché la dose che viene somministrata alla mamma è minima e per un periodo di tempo molto limitato. Inoltre consente alla donna di assistere alla nascita del proprio bimbo.

       L'intervento dura circa mezz'ora. Il taglio è lungo circa dieci centimetri e viene effettuato nella zona sopra al pube.

       La degenza in ospedale è di 5 giorni, ma può variare a seconda della struttura. È consigliabile indossare una fascia addominale per contenere la muscolatura. I punti normalmente vengono tolti prima della dimissione.

Cesareo e allattamento

       “Molte hanno il timore che non ci sia latte nel caso del taglio cesareo”, conclude il professor Menaldo. “Questo non è vero. La montata lattea è del tutto indipendente da come avviene il parto. Si verifica in genere il secondo o il terzo giorno dopo la nascita del piccolo ed è determinata da un ormone, la prolattina, che ha il compito di stimolare le ghiandole mammarie.”

Fonte http://www.piusanipiubelli.it/mamme-bambini/facciamo-un-bimbo/taglio-cesareo-quando-sceglierlo.htm

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