Esami in gravidanza
Gli esami in gravidanza aiutano il curante a capire se tutto sta procedendo nella norma o meno. La prima cosa molto importante da fare è accertarsi della salute della paziente. Infatti, tra i numerosi esami inerenti la gravidanza, ci sono dei test da fare per verificare lo stato di buona salute della futura mamma. Tra questi rientra anche il pap test in gravidanza, che può essere eseguito tranquillamente e non provoca nessuna problematica.
Il Ministero della Salute ha messo a disposizione un’agenda della gravidanza che aiuta la donna ad elaborare delle domande da porre al medico o all’ostetrica e chiarire i propri dubbi. In più fornisce un quadro completo degli esami del sangue in gravidanza da svolgere trimestre dopo trimestre.
Esami da fare in gravidanza
La prima visita in gravidanza deve essere eseguita entro le 10 settimane per pianificare al meglio l’andamento della gravidanza. I primi mesi di gravidanza, ovvero nel primo trimestre, che ricordiamo dura sino alla dodicesima settimana più sei giorni, sono caratterizzati da molti esami.
Gli esami nel primo trimestre di gravidanza comprendono un esame delle urine per valutare la funzionalità renale ed escludere infezioni a vie urinarie, un prelievo per determinare il gruppo sanguigno e il fattore Rh.
Nello stesso prelievo si potrà eseguire il toxo test, rosolia e sifilide. Verranno richiesti anche esami per l’hiv ed altre malattie infettive, qualora il medico o l’ostetrica lo richiedano.
Principalmente le analisi del sangue in gravidanza, nel primo trimestre, vengono eseguiti per escludere patologie importanti. Ma ci sono anche dei prelievi combinati per escludere la sindrome di Down.
Nel secondo trimestre, se non si è immuni alla toxoplasmosi o alla rosolia, viene riproposto l’esame del sangue e se ci fosse dubbio di diabete gestazionale viene proposta la curva da carico di glucosio. Da evitare anche la salmonella in gravidanza che, se contratta, potrebbe arrecare problemi allo sviluppo del feto.
Nel terzo trimestre vengono proposti principalmente esami per la toxoplasmosi (se non immuni) e altre malattie infettive, tampone per streptococco e profilassi anti-D alle donne con fattore Rh-negativo. Viene richiesto anche l’elettrocardiogramma in gravidanza per valutare la regolare attività cardiaca del cuore della mamma. Per quanto riguarda i tracciati in gravidanza l’AOGOI sostiene che generalmente si inizia tra le 32 e le 34 settimane.
La maggior parte delle analisi per la gravidanza sono a pagamento a meno che non si dispone di una particolare esenzione in gravidanza. Questo permette di eseguire esami gratuiti in gravidanza.
Fonte https://www.passionemamma.it/2017/08/analisi-in-gravidanza/
Gli esami in gravidanza aiutano il curante a capire se tutto sta procedendo nella norma o meno. La prima cosa molto importante da fare è accertarsi della salute della paziente. Infatti, tra i numerosi esami inerenti la gravidanza, ci sono dei test da fare per verificare lo stato di buona salute della futura mamma. Tra questi rientra anche il pap test in gravidanza, che può essere eseguito tranquillamente e non provoca nessuna problematica.
Il Ministero della Salute ha messo a disposizione un’agenda della gravidanza che aiuta la donna ad elaborare delle domande da porre al medico o all’ostetrica e chiarire i propri dubbi. In più fornisce un quadro completo degli esami del sangue in gravidanza da svolgere trimestre dopo trimestre.
Esami da fare in gravidanza
La prima visita in gravidanza deve essere eseguita entro le 10 settimane per pianificare al meglio l’andamento della gravidanza. I primi mesi di gravidanza, ovvero nel primo trimestre, che ricordiamo dura sino alla dodicesima settimana più sei giorni, sono caratterizzati da molti esami.
Gli esami nel primo trimestre di gravidanza comprendono un esame delle urine per valutare la funzionalità renale ed escludere infezioni a vie urinarie, un prelievo per determinare il gruppo sanguigno e il fattore Rh.
Nello stesso prelievo si potrà eseguire il toxo test, rosolia e sifilide. Verranno richiesti anche esami per l’hiv ed altre malattie infettive, qualora il medico o l’ostetrica lo richiedano.
Principalmente le analisi del sangue in gravidanza, nel primo trimestre, vengono eseguiti per escludere patologie importanti. Ma ci sono anche dei prelievi combinati per escludere la sindrome di Down.
Nel secondo trimestre, se non si è immuni alla toxoplasmosi o alla rosolia, viene riproposto l’esame del sangue e se ci fosse dubbio di diabete gestazionale viene proposta la curva da carico di glucosio. Da evitare anche la salmonella in gravidanza che, se contratta, potrebbe arrecare problemi allo sviluppo del feto.
Nel terzo trimestre vengono proposti principalmente esami per la toxoplasmosi (se non immuni) e altre malattie infettive, tampone per streptococco e profilassi anti-D alle donne con fattore Rh-negativo. Viene richiesto anche l’elettrocardiogramma in gravidanza per valutare la regolare attività cardiaca del cuore della mamma. Per quanto riguarda i tracciati in gravidanza l’AOGOI sostiene che generalmente si inizia tra le 32 e le 34 settimane.
La maggior parte delle analisi per la gravidanza sono a pagamento a meno che non si dispone di una particolare esenzione in gravidanza. Questo permette di eseguire esami gratuiti in gravidanza.
Fonte https://www.passionemamma.it/2017/08/analisi-in-gravidanza/
Nessun commento:
Posta un commento