domenica 12 maggio 2019

BENESSERE INTESTINALE: MICROBIOMA E SALUTE

       La salute dell’intestino ha un ruolo chiave non solo delle malattie digestive, ma anche di patologie che apparentemente non hanno legami diretti con questo organo; tra questi ricordiamo i disordini di natura immunitaria e metabolica come ad esempio l’asma, le allergie, l’obesità e il diabete di tipo 2.
       Per un buon funzionamento intestinale* è necessario un equilibrio delle popolazioni dei batteri che lo abitano; queste hanno interazioni con l’organismo ospite che vanno ben oltre le classiche funzioni di protezione da patogeni, di produzione di micronutrienti e di metabolizzazione di farmaci e di tossine.
        Microbiota è l’insieme dei microrganismi – principalmente batteri e in misura minore funghi, protozoi – che coesistono nel corpo umano. Possono risiedere in varie parti come ad esempio sulla pelle, all’interno del naso, nella bocca o nell’intestino. Il microbiota intestinale è quello quantitativamente più consistente e in un adulto pesa all’incirca 1,5 kg.

        Microbioma è la somma del patrimonio genetico posseduto dalle specie che abitano nel nostro intestino. Numericamente è da 250 a 800 volte maggiore dei geni delle nostre cellule. Il DNA batterico viene utilizzato dal nostro organismo come un vero e proprio organo per produrre sostanze quali proteine, ormoni e neurotrasmettitori che entrano in circolo nel nostro corpo e ne influenzano il funzionamento e lo stato di salute.

        Questa miriade di microrganismi si è insediata ancor prima della nascita, per crescere gradualmente in numero e in diversità fino a superare di 10 volte la quantità delle nostre cellule e raggiungere una ricchezza di circa 1.000 diversi ceppi batterici. Il tipo di parto, l’alimentazione del neonato e i contatti con l’ambiente in cui cresce saranno fondamentali per la formazione di un microbiota maturo (1).
       L’importanza di questi commensali enterici sta emergendo soprattutto da una decina d’anni, grazie a tecniche analitiche di ultima generazione – in particolare il sequenziamento genico – capaci di individuare facilmente le varie specie di microrganismi e di studiarne il ruolo in rapporto al nostro stato fisiopatologico.

        L’alimentazione ha una funzione determinante nel mantenimento e nel rafforzamento di un ecosistema intestinale equilibrato e diversificato.
microbioma       Quando pensiamo alla nostra alimentazione dovremmo anche considerare quali cibi sono preferiti da una flora intestinale sana.
       Un aiuto nelle nostre scelte può venire dalle conoscenze sull’alimentazione che ha accompagnato l’evoluzione dell’uomo, nutrendo le specie batteriche al suo interno in un rapporto di mutuo beneficio (2).
       Confrontiamo questi elementi “pre-industriali” con alcuni dei cambiamenti alimentari della dieta moderna occidentale che hanno mostrato un impatto negativo sulla salute del microbiota.
     Sebbene gli studi sul microbioma stiano aprendo scenari in precedenza impensabili, è bene attendere che le ricerche proseguano per capire le ricadute in termini applicativi per il futuro.
     Come suggeriscono alcuni autori (4), occorre un cauto scetticismo perché l’aver trovato delle correlazioni non significa aver individuato una nuova causa di patologie e il modo per risolverle.
Queste nuove conoscenze potranno quindi essere impiegate della medicina per ricostruire la rete di connessioni tra sistemi biologici e processi nel nostro corpo.

      I consigli alimentari presenti nell’articolo non sono da intendersi sostitutivi di un piano alimentare personalizzato e sono da adattare ai casi specifici.

Bibliografia
(1) Fujimura, K.E, et al. Neonatal gut microbiota associates with childhood multisensitized atopy and T cell differentiation. Nature Medicine, 22 (10) September 2016.
(2) Simopoulos A.P, et al. The importance of a balanced ω-6 to ω-3 ratio in the prevention and management of obesity. Open Heart. 2016; 3(2): e000385.

Nessun commento:

Posta un commento