lunedì 28 ottobre 2013

Ma è immorale «l’utero in affitto»?

Ma è proprio immorale e così scandalosa la pratica dell’utero in affitto?

Ma prima di tutto in che cosa consiste questa pratica, chiamata anche maternità surrogata, o maternità su commissione? Secondo una definizione di bioetica consiste nel mettere a disposizione parti del proprio corpo per consentire a terzi di vedere realizzato il proprio desiderio di filiazione senza direttamente impegnarsi in prima persona, o perché non vogliono o perché non possono. Consente cioè la realizzazione di una delle sfere più importanti dell’umanità, la filiazione (e il perpetuarsi della specie umana). E’ parte fondamentale di quelle tecniche della procreazione assistita che rappresentano una strada fondamentale di aiuto contro quella grande sofferenza che è stata chiamata la sindrome della culla vuota.
L’utero in affitto è quindi uno delle tante conseguenze che la rivoluzione scientifica di questi anni ha prodotto. Che a sua volta sta producendo una rivoluzione culturale e antropologica. Le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita e le potenzialità delle conoscenze sul DNA e la clonazione cellulare pongono grandi possibilità nelle mani dell’uomo, ma ci obbligano a rivedere e ridefinire il ruolo della donna, a riconsiderare l’istituto della famiglia basato tradizionalmente sulla dualità padre e madre, ad accettare una diversa concezione della sessualità.
Le lancette della nostra storia culturale e antropologica vengono spostate in avanti drasticamente rispetto a convinzioni, leggi, usi tradizionali. Così diventa sempre più normale (perché la scienza con le sue conquiste lo permette) avere un figlio a cinquant’anni, soddisfare il proprio desiderio di paternità o di maternità senza il sostegno di un legame istituzionale come la famiglia, e anche tra sessi omologhi.

"Nella “donazione” dell’utero non vedo alcunché di scorretto, né di immorale. Anch’io sono stato testimone, come tanti altri medici, di un caso. Avevo operato una giovane donna per una forma benigna di tumore. Purtroppo, era stato necessario asportare completamente l’utero. Una grande infelicità per questa donna giovane, che insieme al marito desiderava ardentemente avere un bambino. Aveva una sorella cui era legata fortissimamente, e questa si prestò ad aiutare e soddisfare il grande desiderio della sorella. L’embrione, ottenuto in provetta, fu introdotto nel suo utero e tutto andò a buon fine. Fu un bellissimo atto d’amore, un atto misericordioso. Fu un atto che portò felicità a tutti, e che avremmo torto di giudicare senza la misericordia che l’ha ispirato. Fu un dono anche per il bambino, se riteniamo che nascere sia meglio di non nascere."
La legge ucraina permette di “affittare l’utero”. Tra la coppia che fornisce l’embrione e la donna che ne accetta la gestazione si stabilisce un vero e proprio contratto, che obbliga la madre surrogata (che percepisce un compenso e ha diritto a tutte le cure mediche) a consegnare il bambino subito dopo la nascita. Per molti, si tratta di cosa inaccettabile, che non si può nemmeno discutere. Invece è bene discutere, anche se il discorso è complesso e molto vasto.
La nostra è una società in cui si affitta solo l’utero? Pochi lo ricordano, ma non sono passati più di settant’anni da quando si considerava normale l’istituto del baliatico cioè di affittare le mammelle di un’altra donna, la famosa balia, che diventava per il tempo necessario una madre surrogata.
Se facciamo un discorso ampio, si possono moltiplicare gli esempi di “affitto”. Il minatore che scende in miniera per ricavare il carbone prezioso alla società, “affitta” le sue braccia che usano il martello pneumatico. Anche lo scienziato che offre il suo cervello a pagamento affitta un suo organo. E’ certamente una visione forse troppo razionalizzata, che probabilmente scandalizza e fa arrabbiare, ma il fatto di “affittarsi” fa parte della nostra società. Ci sono perciò cose che vanno discusse, e decisioni che vanno prese.
Il tema dell’utero in affitto, che fa tanto indignare, deve essere inserito nel contesto di tutto ciò che la nostra società già accetta, permette o fa. Se accettiamo e anzi propagandiamo la donazione di sangue e di midollo osseo, se accettiamo la donazione tra viventi di un rene e di parte del fegato, non vedo perché non si debba “donare” l’utero. Un atto da cui può nascere un nuovo essere, che non avrebbe mai avuto la vita. Penso che una volta ammessa e accettata questa donazione, sarà logico accettare – stabilendo regole chiare – anche quelli che lo fanno per denaro.

4 commenti:

  1. Di quale etica possiamo parlare quando le persone non possono avere figli? Queste persone non sono colpevoli. Sono vittime del destino. Invece di aiutare queste persone il nostro governo solo complica la situazione facendoli soffrire di più. La decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo per giudicare che la maternità surrogata legale è completamente giusta. Quando sono andata qui con mio marito in Biotexcom per la maternità surrogata abbiamo visto alcune coppie che erano con neonati. Sembravano così felici anche dopo aver passato un percorso così difficile.

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  2. Maternità surrogata è salvezza per molte coppie oggi. E non dobbiamo dimenticarlo. Ora stiamo facendo il programma di maternità surrogata in Biotexcom. Siamo molto contenti per quelle coppie che hanno già ottenuto il risultato. Loro sono un grande esempio per noi, per mantenere la calma e credere in meglio. Tuttavia, credo che la decisione del giudice è un punto di partenza per migliorare la situazione intorno alla maternità surrogata.

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  3. Ho conosciuto personalmente donne che sono ricorse all’utero in affitto,
    alcune di queste avevano storie talmente traumatiche alle spalle che
    per la maggior parte delle persone normali non sono neanche
    immaginabili. Parlo di donne che a 20 anni non hanno più l’utero a causa
    di un tumore, ragazze che hanno avuto 8 aborti compresi due parti a 30 e
    32 settimane. sinceramente credo che solo chi vive tutto questo può capire il gesto di chi ricorre alla maternità surrogata.
    Io per prima sono una di quelle donne che considerava eticamente
    sbagliata la fecondazione assistita, peccato che a causa
    dell’endometriosi mi sia ritrovata a 23 anni senza la minima possibilità
    di avere figli se non grazie all’ovodonazione.
    È semplice giudicare se si riesce a concepire comodomante nella camera
    da letto, se si riesce a portare a termine una gravidanza e se si hanno
    già figli. Io ho fatto domanda di adozione circa due anni fa e pur
    essendo giovane, pur avendo due stipendi fissi, pur essendo sposata da
    tanti anni ancora devo essere chiamata dal tribunale.

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  4. Entro qui e lascio un mio parere spassionato.
    Il mio primo cucciolo mi ha regalato un'ernia e due dischi schiacciati: impensabile una seconda gravidanza, a meno che non sia fatta INTERAMENTE a letto.
    Ho più volte pensato all'adozione, mai all'utero in affitto. Credo che non ci sia gesto d'amore più grande che crescere ed educare un bimbo non proprio che sta morendo di fame in un remoto angolo del mondo, dargli una seconda possibilità, senza ricorrere a questi "giochi di prestigio".
    Secondo me si tratta di scelte un po' troppo egoistiche...

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