Il bambino deve imparare a separarsi dalla madre. È un passo importante per la sua crescita e indipendenza. I consigli di Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo all’università La Sapienza di Roma.
Come rimediare se è troppo mammone? Se ci si accorge che il proprio bambino è eccessivamente attaccato alla mamma la prima cosa da fare è inquadrare la situazione e capire se è una questione di carattere o se ci sono altri motivi.
Se ci si rende conto che il problema nasce da un atteggiamento sbagliato da parte della figura di riferimento si deve correre ai ripari iniziando ad avere, e mantenendo, un comportamento che dia sicurezza e calore ma senza asfissiare.
Ridere, giocare insieme, essere coerenti e creare ritmi regolari durante la giornata sono gli apripista per avere un bimbo indipendente, sereno e sicuro. Un metodo per favorire il passaggio tra l’onnipresenza della madre e le prime uscite potrebbe essere dotare il bambino di un “oggetto transizionale” (quegli oggetti che rappresentano un “prolungamento” della mamma) come un peluche, una bambola o una copertina.
È importante rendere le prime separazioni il più indolori possibile: preparatelo per tempo al momento del distacco, affidatelo a persone di cui si fida e, inizialmente, lasciatelo da solo per periodi brevi.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-1-3-anni/psicologia/bambino-mammone
Piange appena la mamma esce, all’asilo non ci vuole andare, è sempre appeso al collo della madre reclamando ogni sua attenzione, fa un sacco di capricci appena torna dal lavoro. Sono alcuni dei tanti atteggiamenti dei bambini molto attaccati alla mamma.
Ma cosa porta a questo comportamento? "I bambini nei primi anni della loro vita sono abituati a essere al centro dell’attenzione", spiega Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo all’università La Sapienza di Roma.
"E alle prime esperienze di separazione si possono avere due tipi di reazione: quella indolore e serena di un bambino sicuro, che comincia a esplorare il mondo, e quella difficile e problematica di un figlio che non riesce a staccarsi dalle braccia materne".
Questo dipende, oltre che dall’indole di ogni bambino, dal tipo di rapporto che ha avuto con la mamma. Se gli ha dato sicurezza attraverso sorrisi, coccole e atteggiamenti coerenti, il bimbo vivrà la separazione avendo nella mente un’immagine stabile della madre che gli permetterà di affrontare la lontananza con la consapevolezza che la mamma lo pensa e gli è accanto. "Sarà perciò un bambino sicuro e indipendente" prosegue la docente.
"Se invece la madre ha comportamenti ansiosi, nervosi, poco prevedibili o troppo distratti il bambino non avrà una base sicura e al momento del distacco si sentirà incerto e indifeso". Questo lo porterà ad attaccarsi ancora di più, perché non avrà formato nella sua mente una figura stabile della madre, non l’avrà – per così dire – “messa in valigia” per iniziare con le spalle coperte il suo viaggio verso l’indipendenza.
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