Ovviamente bisogna affidarsi all’occhio clinico nel caso in cui un’insorgenza cutanea possa destar sospetto nei genitori. Un neo deve preoccupare quando è considerato atipico, cioè con dimensione irregolare, ha cambiato forma oltre che colore, oppure uno di tipo congenito ha aumentato il suo volume.
Infine anche se questo è sin troppo grosso perché oltre al fattore antiestetico, può sviluppare una futura degenerazione. Spesso i nevi sono congeniti e vengono chiamati voglie“: questo nome è dato dalla scorretta convinzione che si tratti di un alimento desiderato in gravidanza dalla madre che poi però non ha mangiato, tramandando così la mancanza a livello cutaneo al figliolo che le era in grembo.
Ma esistono anche altri tipi di nei come: il nevo blu, nevo di Sutton, nevo di Spitz, Nevo di Reed, nevo displastico, nevo giunzionale, nevo composto, nevo dermico, nevo spilo, nevo di Ito, nevo di Ota, nevo ricorrente… e solo alcuni di essi potrebbero arrecare dei melanomi della pelle anche se nei bambini sono rari.
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Ci sono poi dei soggetti che sin da piccoli hanno un profilo cutaneo più rischioso di altri perché presentano un fototipo epidermico pericoloso a causa delle lentiggini, della pelle chiara e dei capelli rossi, a questi è bene sottoporre costanti osservazioni dermatologiche. Ecco quindi che specialmente ai figlioli con carnagione biancastra, è bene spalmare una protezione solare molto forte durante l’estate per proteggere dai raggi solari i nei presenti sul corpo.
Fonte http://www.passionemamma.it/2015/08/bambini-e-nei-tutto-quello-che-ce-da-sapere/
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