I bambini inziano a ricordare i suoni delle parole della mamma e di chi sta loro attorno già da piccolissimi, addirittura dai primissimi giorni di vita. Lo affermano Silvia Benavides Varela e i colleghi delLaboratorio di Linguaggio Cognizione e Sviluppo della SISSA (International School for Advanced Studies) di Trieste in uno studio recentemente pubblicato sui Proceedings of the National Accademy of Sciences.
Ricorda presto, ricorda tutto.
Secondo i ricercatori, già nei primi cinque giorni di vita è osservabile attività cerebrale collegabile alla memoria delle parole. La Benavides Varela e suoi colleghi hanno moniorato l'attività cerebrale di 48 neonati due minuti dopo aver ascoltato delle sillabe in sequenze che potevano essere molto simili o molto diverse da una prima sequenza somministrata loro in precedenza e che fungeva da riferimento. I ricercatori hanno notato che quando i piccoli venivano esposti a suoni contenenti le stesse vocali di quelli ascoltati in precedenza, nelle regioni frontali destre – quelle che normalmente si attivano quando gli adulti ricordano le parole – si registrava la stessa attività cerberale associata al riconoscimento. Al contrario, quando i neonati ascoltavano suoni contenenti vocali diverse, pur se con le stesse consonanti, questa attività era del tutto assente.
Meglio le vocali “Gli esperimenti ci mostano principalmente due cose: in primo luogo che nei neonati l'informazione veicolata dalle vocali sembra più facile da riconoscere di quella delle consonanti” ha spiegato alla stampa Marina Nespor, docente della SISSA tra gli autori della ricerca. “La seconda osservazione è che le aree frontali potrebbero essere implicate nel riconoscimento delle sequenze parlate già dai primissimi stadi dello sviluppo”.
Fonte http://www.focus.it/scienza/scienze/i-bambini-ricordano-gia-a-5-giorni-di-vita-151012-37261
Ricorda presto, ricorda tutto.
Secondo i ricercatori, già nei primi cinque giorni di vita è osservabile attività cerebrale collegabile alla memoria delle parole. La Benavides Varela e suoi colleghi hanno moniorato l'attività cerebrale di 48 neonati due minuti dopo aver ascoltato delle sillabe in sequenze che potevano essere molto simili o molto diverse da una prima sequenza somministrata loro in precedenza e che fungeva da riferimento. I ricercatori hanno notato che quando i piccoli venivano esposti a suoni contenenti le stesse vocali di quelli ascoltati in precedenza, nelle regioni frontali destre – quelle che normalmente si attivano quando gli adulti ricordano le parole – si registrava la stessa attività cerberale associata al riconoscimento. Al contrario, quando i neonati ascoltavano suoni contenenti vocali diverse, pur se con le stesse consonanti, questa attività era del tutto assente.
Meglio le vocali “Gli esperimenti ci mostano principalmente due cose: in primo luogo che nei neonati l'informazione veicolata dalle vocali sembra più facile da riconoscere di quella delle consonanti” ha spiegato alla stampa Marina Nespor, docente della SISSA tra gli autori della ricerca. “La seconda osservazione è che le aree frontali potrebbero essere implicate nel riconoscimento delle sequenze parlate già dai primissimi stadi dello sviluppo”.
Fonte http://www.focus.it/scienza/scienze/i-bambini-ricordano-gia-a-5-giorni-di-vita-151012-37261
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