A che cosa serve il liquido amniotico
Il liquido amniotico possiede varie funzioni che consentono lo sviluppo normale del feto: serve a proteggerlo contro i traumi, ad attutire suoni e rumori esterni, a consentire la sua crescita in modo da non schiacciare o distorcere le strutture anatomiche, a mantenere la stabilità termica, a far sviluppare normalmente i polmoni, il tratto gastroenterico e il sistema muscolo-scheletrico, a proteggere dalle infezioni (giacché mantiene sterile l’ambiente uterino) e, in piccola parte, anche a nutrire il bambino.
Attraverso il liquido amniotico inoltre il feto impara a conoscere i gusti alimentari della sua mamma, dal momento che nel liquido passano le molecole aromatiche dei cibi, che andranno ad influenzare il gusto futuro del bebè. Grazie al liquido, il piccolo può compiere la sua ‘ginnastica’ quotidiana, muovendosi in libertà, per poi mettersi a testa in giù nelle ultime settimane.
Al momento del parto, infine, la rottura del sacco amniotico stimola la produzione di prostaglandine che innescano le contrazioni, favorendo la dilatazione.
Come si produce il liquido amniotico
La produzione del liquido amniotico è regolata da varie strutture quali la placenta, la pelle fetale, il tratto urinario ed il tratto respiratorio. “Nel secondo e terzo trimestre il maggior produttore di liquido amniotico è il rene fetale, che produce una urina sterile priva di scorie che, verso il termine della gravidanza, è di circa 800 ml al giorno” osserva Rossana Sarli, ginecologa dell’Università di Genova.
Come si controlla la quantità di liquido amniotico
Per garantire il benessere del bebè è importante che il liquido sia sempre della giusta quantità. Come saperlo? “In tutte le epoche della gravidanza si fa un controllo a occhio” risponde la ginecologa, “mentre per misurarlo correttamente a termine gravidanza si valuta verticalmente la tasca di liquido che si raccoglie in ciascuno dei quattro quadranti in cui si divide l’utero e si effettua la somma in cm (si chiama AFI = amniotic fluid index)” spiega la dott.ssa Sarli.
La quantità a fine gestazione varia da 8 a 20 cm, con una media ottimale di circa 10-12 cm. Se l’AFi è inferiore a 5 cm si parla di oligoidramnios, mentre se l’AFI è superiore a 20-24 cm si parla di poliidramnios.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/gravidanza/feto/il-liquido-amniotico
Nessun commento:
Posta un commento