Il bambino autistico si costruisce una realtà tutta sua. Entra nel mondo in un modo diverso, percependolo sotto una luce propria. Il bambino autistico ha difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale e si isola dalla società, dalla famiglia e gli amici in un modo spesso differente dagli altri bambini affetti dallo stesso problema.
I comportamenti di un bambino autistico vanno dall’aggressività verso se stesso alla mancata sensazione del pericolo.Dimostrano sin dalla più tenera età uno scarso interesse verso le attenzioni dei genitori, alle quali rimangono impassibili. Osservando il comportamento di un bambino autistico, possiamo notare che non risponde al richiamo da parte dei genitori di volerlo prendere in braccio. I bambini affetti da autismo possono essere molto precoci come molto in ritardo nell’effettuare i primi passi.
Esistono molte forme di autismo. Alcuni bambini non danno segno della malattia anche fino ai tre anni. A dimostrazione che l’autismo può colpire in molti modi differenti, è come la malattia si sviluppa durante la crescita. Alcuni bambini, specialmente quelli che dimostrano una forte aggressività verso se stessi e gli altri, dovranno vivere in strutture apposite. Altri soggetti autistici, raggiunta l’età adulta, potranno vivere la propria esistenza senza troppi problemi, trovando un posto di lavoro e sposandosi.
Le forme di autismo sono tante, ma la cosa importante è, ai primi segnali e i primi dubbi, portare subito il bambino dal pediatra per avere dei chiarimenti. Le cause dell’autismo non sono ancora da chiarire, sono molti gli specialisti che si muovono in questa direzione, per riuscire a capire come mai un bambino arriva a soffrire di autismo. Proprio in merito a quest’ultimo aspetto, è stata fatta una nuova scoperta è e ci arriva direttamente da San Diego.
Lo studio, effettuato nell’università della California e pubblicato in seguito sul New England Journal of Medicine, ha portato alla luce un interessante scoperta, che finalmente può aiutarci a chiarire perché l’autismo si presenta (con una frequenza di circa 25 casi ogni 10.000 bambini).
Secondo questa ricerca, l’autismo si sviluppa già durante la gravidanza. La sua causa quindi,sarebbe da imputare alle cellule celebrali che crescono in maniera sbagliata.
Per avanzare queste ipotesi, lo studio è stato fatto analizzando il tessuto celebrarle di alcuni bambini ormai deceduti, analizzando 25 geni differenti. Alcuni di questi bambini erano affetti da autismo, altri no.
Attraverso una minuziosa valutazione, gli scienziati che si sono occupati di questa ricerca, hanno potuto constatare che l’autismo è già presente nel bambino quando si trova in stato embrionale, nella pancia della mamma.
L’autismo si manifesterebbe quindi, per un processo di creazione sbagliato nella corteccia celebrale, durante lo sviluppo del cervello in fase embrionale. Se durante la creazione viene sviluppata una corteccia con sei strati, nel bambino autistico questi strati non si sono sviluppati perfettamente, specialmente nella corteccia temporale e frontale, dimostrando delle anomalie nelle stratificazioni cellulari.
Questa anomala stratificazione delle cellule della corteccia celebrale, provoca inevitabilmente dei problemi. Come spiegano gli specialisti, è dalla corteccia che vengono regolate molte funzioni di base, come ad esempio quella emotiva, cognitiva e comunicativa. Queste tre sfere rappresentano infatti, la fonte dei problemi del bambino affetto da autismo.
Ciò che invece non è chiaro è perché queste cellule tendono a formarsi in maniera anomala. Rimane la speranza, dopo aver capito quando la malattia si forma, di capire il perché questo succede. Alcune ipotesi sono la mutazione genetica o un discorso di fattore ambientale.
Fonte http://www.easybaby.it/bambino/salute-bambino-2/disturbi-bambino/autismo-nei-bambini-gia-durante-la-gravidanza/
Nessun commento:
Posta un commento