La Listerya Monocytegenes è molto resistente al calore, viene distrutta alla temperatura di 100° e comunque non sopravvive più di 30 minuti a + 60° e viene eliminata attraverso il processo di pastorizzazione.
Continua a svilupparsi anche a basse temperature e, contrariamente a molti batteri, resiste al processo di congelamento.
È però sensibile alla maggior parte dei disinfettanti di uso comune come ad esempio i derivati del cloro.
Come si manifesta
La listeriosi colpisce molte specie animali e presenta maggior rilievo negli ovini, caprini e bovini, ma è stata segnalata anche in altre specie di mammiferi, volatili, insetti, pesci e crostacei.
Per quanto riguarda l’uomo, se nei soggetti sani può passare inosservata e in forma benigna con sintomi simili agli stati influenzali, al contrario nelle persone con un sistema immunitario compromesso (anziani e immunodepressi) la listeriosi può evolvere in maniera grave: meningiti ed encefaliti.
Il periodo di incubazione medio è di circa 3 settimane. La diagnosi della listeriosi si basa sull’isolamento della Listerya Monocytegenes nel sangue (emocoltura) o nel liquido cerebrospinale.
Il trattamento antibiotico contro la listeriosi è semplice (associazione ampicillina + gentamicina) e la sua efficacia dipende in gran parte dalla precocità dell’intervento.
Il trattamento antibiotico contro la listeriosi è semplice (associazione ampicillina + gentamicina) e la sua efficacia dipende in gran parte dalla precocità dell’intervento.
I rischi in gravidanza
Nelle donne incinte la malattia evolve in maniera insidiosa sotto forma di uno stato febbrile simile all’influenza, accompagnata o meno da problemi intestinali e raramente sfocia in meningite. La listeriosi può essere trasmessa al feto attraverso la placenta anche se la madre non mostra nessun segno di malattia. L’infezione può causare aborto o comunque la nascita del bambino morto, parto prematuro con seri problemi di salute per il neonato nei giorni seguenti la nascita con infezioni severe quali: setticemia, meningiti e gravi difficoltà respiratorie, spesso con esito infausto.
Precauzioni da prendere
Come precauzione la futura mamma deve seguire alcune regole alimentari, ovvero evitare di consumare degli alimenti a rischio:
– Latte crudo non pastorizzato
– Formaggi a pasta molle e muffiti come ad esempio Brie, Camembert, gorgonzola
– Carne e prodotti derivati, ad esempio salsicce, non sufficientemente cotti
– Pesce e frutti di mare crudi
– Verdura lavata male
– Formaggi a pasta molle e muffiti come ad esempio Brie, Camembert, gorgonzola
– Carne e prodotti derivati, ad esempio salsicce, non sufficientemente cotti
– Pesce e frutti di mare crudi
– Verdura lavata male
Senza dimenticare le regole igieniche:
– Lavarsi le mani e lavare bene gli utensili da cucina dopo averli maneggiati per alimenti non cotti.
– Ricordarsi di pulire almeno due volte al mese il frigorifero e verificare che la temperatura si aggiri intorno ai +4°.
– Disporre gli alimenti al suo interno conservandoli separatamente, per permettere all’aria di circolare facilmente.
– Ricordarsi di pulire almeno due volte al mese il frigorifero e verificare che la temperatura si aggiri intorno ai +4°.
– Disporre gli alimenti al suo interno conservandoli separatamente, per permettere all’aria di circolare facilmente.
Fonte http://www.noimamme.it/dal-concepimento-alla-nascita/c34-gravidanza/listeriosi-e-gravidanza.html
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