Due economisti del Center for Health and Wellbeing della Princeton University, Janet Currie e Hannes Schwandt, hanno analizzato l’impatto della stagionalità sulla salute di 1.435.213 bambini (647.050 gruppi di fratelli e sorelle) partoriti negli Stati di New Jersey, New York e Pennsylvania tra 1994 e 2006.
È emerso che maggio è il mese meno indicato per concepire un bambino: questi neonati “invernali” hanno un 13% di probabilità in più di nascere prematuri, e una gestazione media inferiore di una settimana. In termini di peso alla nascita del neonato, l’estate secondo questo studio pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences” sarebbe la stagione ideale per concepire, perché garantisce una media di 8 grammi in più. Incrociando i loro dati con i database dei Centers for Disease Control and Prevention, Currie e Schwandt hanno notato una evidente correlazione tra l’andamento della durata della gestazione e le epidemie di influenza stagionale: a quanto pare il contagio da virus influenzale è correlato a una gestazione più breve. “Questo fornisce un forte supporto all’indicazione del vaccino antinfluenzale nelle donne incinte”, afferma la Currie.
Commenta Douglas Almond della Columbia University: “Si tratta di un’analisi imponente. Forse non sarà quella che si chiama in gergo una pistola fumante, ma è un’evidenza molto più forte di quella che avevamo a disposizione finora”. “Una differenza anche di pochi giorni nella durata della gestazione è significativa”, spiega Hyagriv Simhan, ginecologo alla University of Pittsburgh School of Medicine. “Sebbene i neonati prematuri di meno di un mese non subiscano di solito conseguenze gravi sulla loro salute, il dato diventa importante quando prendiamo in esame una popolazione vasta”.
Fonte: Currie J, Schwandt H. Within-mother analysis of seasonal patterns in health at birth. PNAS 2013; DOI: 10.1073/pnas.1307582110
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