I figli unici sono più viziati?
Nella società dei figli unici, i genitori si trovano a dover affrontare nuovi dubbi e insicurezze, tra i quali fa capolino anche la paura di viziare troppo i propri bambini.
In realtà, il problema dei figli viziati non è legato solo al mondo dei figli unici ma è molto più generale e va ricollegato, caso per caso, all’atteggiamento che mamma e papà assumono nei confronti della disciplina.
Le cause di questo fenomeno sono ben radicate nel mondo in cui viviamo oggi: a un certopermissivismo di fondo tipico della famiglia moderna si è aggiunta l’abitudine di ridurre i tempi dedicati all’educazione dei figli.
Questo tipo di comportamento è legato ai ritmi della società contemporanea, che rende le vite delle mamme e dei papà sempre più frenetiche e indaffarate. Avendo meno tempo a disposizione, a volte i genitori sono più propensi a prendere qualche scorciatoia nel percorso educativo dei figli: si fa prima a dire semplicemente “sì” piuttosto che dilungarsi in spiegazioni e dinieghi che potrebbero scatenare in famiglia piccole “rivolte” a colpi di capricci e di bronci. E questo vale sia per le famiglie con un solo bambino che per quelle più numerose.
Sta al singolo genitore impegnarsi il più possibile per educare al meglio i propri figli: non è necessario applicare una disciplina ferrea e intransigente, basta fissare preventivamente alcune regole fondamentali che dovranno sempre essere rispettate. Alcuni “no” sono davvero importanti e aiutano a crescere.
Genitori oppressivi o iperprotettivi con i figli unici?
Nelle famiglie con un figlio solo, capita spesso che tutte le ansie e le aspettative dei genitori ricadano sull’unico “erede”.
Se mamma e papà cercano con troppa insistenza di realizzarsi attraverso il loro piccolo, c’è la possibilità che il bambino ceda a queste pressioni e cresca più preoccupato di soddisfare le richieste dei genitori piuttosto che concentrarsi sullo sviluppo delle proprie potenzialità.
Bisogna fare attenzione anche a non esagerare con l’ansia di proteggere il nostro pargolo. È giusto che mamma e papà dedichino tempo al proprio piccolo giocando con lui, ma è impensabile sostituirsi al fratello che non c’è: genitori e figli sono separati da un gapgenerazionale. Il bambino ha bisogno di confrontarsi con amichetti e cuginetti per fare esperienze che lo aiutino a socializzare e che promuovano l’entrata in contatto con un ambiente più allargato.
I figli unici, a volte, tendono a chiudersi in un mondo tutto loro dove resta poco spazio per gli altri. Proprio per questo è importante favorire il formarsi di amicizie con i coetanei, le quali aiuteranno il piccolo ad aprirsi e a confrontarsi con dei suoi pari.
Inoltre, grazie all’asilo nido e soprattutto alla scuola dell’infanzia, oggigiorno i bambini hanno la possibilità di sperimentare la socialità molto presto. E così anche i piccoli senza fratelli hanno la possibilità di sperimentarsi in una relazione diversa da quella con i genitori e in un contesto differente, facendo esperienze diversificate in cui mettersi alla prova.
Il vantaggio di avere dei fratelli
Essere fratelli significa condividere un patrimonio genetico comune oltre che lo stesso ambiente culturale e formativo. Non solo: essere fratelli significa anche aiutarsi reciprocamente a crescere.
Il rapporto tra figlio e genitori, infatti, si colloca in una “dimensione verticale”, all’interno della quale gli adulti sono una guida per il bambino; i ruoli sono fissi e non c’è modo di confrontarsi. L’interazione che, invece, si instaura tra fratelli appartiene alla “dimensione orizzontale” dei rapporti familiari, all’interno della quale è possibile confrontarsi e competere.
La presenza di fratelli o sorelle, quindi, influisce molto sullo sviluppo psicologico dei bambini che, giocando con gli altri, imparano prestissimo a prendere in considerazione un punto di vista diverso dal proprio, ad aiutare gli altri quando sono in difficoltà e a condividere oggetti ed emozioni superando il proprio egocentrismo.
La competizione, invece, insegna ai piccoli ad accettare le diversità e a gestire i contrasti in modo adeguato, aiutandoli ad aprirsi verso gli altri.
Infine, avere dei fratelli significa anche avere qualcuno con cui “allearsi” per confrontarsi con il mondo di mamma e papà, molto diverso da quello in cui vivono i piccoli, e qualcuno con cui spartire ansie e aspettative che i genitori riversano, più o meno coscientemente, sulla propria prole.
Gelosia tra fratelli
Uno dei “problemi” più frequenti quando nasce un fratellino è quello della gelosia. Tutti i bambini, infatti, provano il desiderio di essere il figlio preferito dai genitori e fanno di tutto per ottenere amore e attenzione.
Se un bambino assume dei comportamenti scorretti per gelosia, lo fa solo per attirare l’attenzione e perché ha paura di essere poco amato. Punirlo, perciò, non è la soluzione giusta, in quanto il piccolo si sentirebbe ancora più insicuro ed escluso dall’affetto dei genitori.Meglio rassicurarlo e mostrargli tutta la nostra comprensione, facendogli capire, allo stesso tempo, che il suo comportamento non è accettabile.
Per mitigare i sentimenti di gelosia, inoltre, è meglio evitare di fare confronti tra i due bambini e cercare di non dare più attenzioni e affetto a quello che si comporta meglio, perché è proprio l’altro ad avere più bisogno di essere incoraggiato e lodato.
La gelosia, di solito, è più intensa se tra i fratelli c’è poca differenza di età poiché i due, svolgendo attività e avendo necessità simili, si troveranno in costante competizione.
Di conseguenza, è una buona idea aiutare i piccoli a trovarsi interessi e amici diversi, così che possano trascorrere un po’ di tempo sperimentando sé stessi senza essere sottoposti all’influenza del fratello.
Se, infine, i vostri piccoli dovessero litigare, è consigliabile cercare una soluzione al problema, piuttosto che un colpevole da punire.
Un legame fraterno speciale: i gemelli
I gemelli sono uniti da un legame di affetto fortissimo e questo perché di solito, fin dalla nascita, condividono una quasi costante vicinanza fisica, che poi si trasforma, con il passare degli anni, in intimità psicologica.
In alcuni casi, però, proprio questa intimità può diventare motivo di conflitto: i due bambini, infatti, sono entrambi nello stesso stadio di sviluppo e, avendo le stesse abilità e desiderando le stesse cose, si trovano di continuo a dover competere.
Motivo di conflitto può essere anche, soprattutto nell’adolescenza, l’idea che il gemello possa essere un ostacolo per lo sviluppo della propria individualità e autonomia.
Altre volte, invece, può capitare che i due bambini siano così legati da formare un’unità autosufficiente. Essere in due li fa sentire forti, ma se diventano troppo dipendenti l’uno dall’altro rischiano di non avvertire più la necessità di interagire con gli altri.
Per evitare che la coppia di gemelli si chiuda troppo in sé stessa, ma anche per mitigare eventuali rivalità tra i due, è consigliabile spronare i due fratellini a svolgere delle attività autonome e ad avere degli amici al di fuori della famiglia. Anche favorire le differenze, magari a partire dagli abiti, può contribuire allo sviluppo di una personalità autonoma e indipendente.
Infine, è importante che i genitori instaurino una relazione individuale con ognuno dei bambini per comprenderne le caratteristiche e per aiutarli a crescere nella loro individualità con una buona autostima.
Fonte http://www.easybaby.it/bambino/psicologia-e-pedagogia-bambino/figli-unici-o-fratelli-vantaggi-e-svantaggi/
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