La scelta di non fare figli, se presa con consapevolezza, non è dunque conseguenza di instabilità lavorativa, difficoltà economica o di fecondità quindi: nasce da priorità e valori diversi rispetto a chi sceglie di avere dei bambini. Diversi e basta. Non meno importanti.
Nel 2006 a Milano il tasso di natalità era 9.61, nel 2010 è stato 9.16: meno bimbi quindi per ogni anno che passa. I vantaggi del vivere senza figli sarebbero tanti, per i fautori delle teorie childfree, soprattutto dal punto di vista della libertà personale e addirittura qualche studio dimostrerebbe che le donne quando di prendono cura dei figli sarebbero meno felici di quando mangiano, fanno shopping, si riposano, vanno al cinema.
Da non sottovalutare la possibilità, soprattutto per le donne, nell’era moderna di realizzarsi sotto molti punti di vista, indipendentemente dai figli: nel lavoro, negli studi, in una vita sociale e culturale appagante.
E chi etichetterà questa scelta come egoista, si sentirà rispondere che l’egoismo è 'mettere al mondo i figli e non dedicarsi a loro come meritano', appaltando la loro crescita a nonne, tate e scuole.
Insomma due punti di vista totalmente opposti e forse difficilmente conciliabili.
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