Quali fattori influenzano lo sviluppo cognitivo dei nascituri? Anche fattori ambientali a cui si è esposti nel grembo materno? Queste sono le domande che hanno spinto gli scienziati ad effettuare questa ricerca. Hanno così misurato le prestazioni cognitive di 688 bambini canadesi a un anno di età. Ebbene, uno dei fattori che più efficacemente predicono il grado di sviluppo cognitivo dei neonati – sostengono i ricercatori – è quanta frutta la mamma abbia consumato in gravidanza: maggiore è stato il consumo migliore era lo sviluppo cognitivodei loro bimbi.
In particolare è emerso che almeno 6 o 7 porzioni di frutta al giorno o un succo di frutta al giorno in gravidanza si associava a migliori performance cognitive dei bebè. I risultati sono stati inoltre confermati da studi pre-clinici condotti su modelli animali.
Frutta in gravidanza associata però a diabete in gravidanza: bene attenersi a parere medico
La correlazione tra consumo di frutta e sviluppo cognitivo del nascituro è un dato piuttosto inedito, come spiega la dottoressa Elena Zannoni, ginecologa e responsabile del Servizio di Chirurgia conservativa ed endoscopica dell’ospedale Humanitas: «Sinora, infatti, erano stati valutati altri alimenti o sostanze in connessione con lo sviluppo cognitivo del feto. Molto nota, ad esempio, l’associazione con l’apporto di acido folico o l’alimentazione ricca di pesce. Lo studio – sottolinea – merita quindi attenzione e fornisce un’informazione nuova, che potrebbe rivelare importanti sviluppi futuri. Non dobbiamo dimenticare che oggi l’attenzione all’alimentazione della donna in gravidanza è decisamente rilevante per quanto riguarda le eventuali ripercussioni sul benessere e lo sviluppo del nascituro».
Quali sono invece i benefici per la mamma di un consumo di frutta in gravidanza?
«Un corretto apporto giornaliero di frutta permette l’assorbimento di sali minerali e vitamine, importanti per un regolare andamento della gravidanza. Secondo studi presenti in letteratura, le donne che assumono tre porzioni di frutta al giorno avrebbero un minor tasso di complicanze in gravidanzarispetto a chi ha una alimentazione carente in questo senso. Va però sottolineato che la frutta è ricca in zucchero. Vanno pertanto preferiti i fruttimeno calorici (ad esempio mela e pera) e l’assunzione deve tenere conto del rischio di sviluppare un diabete gestazionale», ricorda la specialista.
Nessun commento:
Posta un commento