STRESS E CONCEPIMENTO SONO COLLEGATI? L’età media per metter su famiglia negli ultimi anni si è alzata notevolmente e molte coppie incontrano difficoltà nel concepire il primo figlio in maniera naturale. L’opinione comune è che oltre i 35 anni di età, la fertilità della donna inizi a diminuire e soprattutto che stress e concepimento siano strettamente connessi, tanto che il primo influenzerebbe in maniera importante – in senso negativo – la buona riuscita del secondo.
La tesi si basa sulla notevole percentuale di coppie over 35/40 che, all’esito di controlli medici, non mostrano alcun tipo di patologia e/o condizione fisica e clinica ostativa al concepimento. Eppure, nonostante rapporti regolari non protetti ripetuti e mirati alla gravidanza, la donna non riesce a restare incinta in maniera naturale. Ecco allora che il rapporto negativo stress e concepimento sembra restare l’unica spiegazione plausibile.
PROCREAZIONE ASSISTITA Quando il desiderio di maternità interessa una coppia over 40/45, le probabilità di concepire in maniera naturale sembrano ridursi ulteriormente e in alcuni casi viene presa in considerazione l’ipotesi della procreazione medicalmente assistita. Stress e concepimento, in tale situazione, sembrano allora avere un rapporto differente da quella diffusa.
LO STUDIO Un recente studio dell’Università di Cardiff, pubblicato sul British Medical Journal, afferma infatti che lo stress non diminuisce le probabilità di successo delle tecniche di PMA (procreazione medicalmente assistita). Lo studio si basa sui risultati di 14 precedenti ricerche che hanno coinvolto 3.583 donne, valutandone il livello di stress all’inizio del trattamento e dopo un ciclo di riproduzione assistita.
Veniva misurata anche l’ansia, la tensione e la depressione, ma soprattutto in ogni studio era stata esaminata la probabilità di rimanere incinta prima dei trattamenti in vitro, verificando che lo stress non aveva effetti sulla possibilità di rimanere incinta.
LA TESI DI JACKY BOIVIN Jacky Boivin, coordinatore dello studio, è giunto dunque a questa conclusione: “È un mito comune che le donne stressate intralcino la riuscita dei trattamenti di fertilità. Le donne che si sottopongono a queste tecniche non rimangono incinte presto, spesso perché si incolpano di essere agitate e più non rimangono incinte, più si stressano. Il che rinforza il mito”.
Fonte http://www.lastampa.it/2016/12/05/societa/mamme/gravidanza-e-parto/stress-e-concepimento-DDEwMWrE3wcWR4Me9OzFTJ/pagina.html
La tesi si basa sulla notevole percentuale di coppie over 35/40 che, all’esito di controlli medici, non mostrano alcun tipo di patologia e/o condizione fisica e clinica ostativa al concepimento. Eppure, nonostante rapporti regolari non protetti ripetuti e mirati alla gravidanza, la donna non riesce a restare incinta in maniera naturale. Ecco allora che il rapporto negativo stress e concepimento sembra restare l’unica spiegazione plausibile.
PROCREAZIONE ASSISTITA Quando il desiderio di maternità interessa una coppia over 40/45, le probabilità di concepire in maniera naturale sembrano ridursi ulteriormente e in alcuni casi viene presa in considerazione l’ipotesi della procreazione medicalmente assistita. Stress e concepimento, in tale situazione, sembrano allora avere un rapporto differente da quella diffusa.
LO STUDIO Un recente studio dell’Università di Cardiff, pubblicato sul British Medical Journal, afferma infatti che lo stress non diminuisce le probabilità di successo delle tecniche di PMA (procreazione medicalmente assistita). Lo studio si basa sui risultati di 14 precedenti ricerche che hanno coinvolto 3.583 donne, valutandone il livello di stress all’inizio del trattamento e dopo un ciclo di riproduzione assistita.
Veniva misurata anche l’ansia, la tensione e la depressione, ma soprattutto in ogni studio era stata esaminata la probabilità di rimanere incinta prima dei trattamenti in vitro, verificando che lo stress non aveva effetti sulla possibilità di rimanere incinta.
LA TESI DI JACKY BOIVIN Jacky Boivin, coordinatore dello studio, è giunto dunque a questa conclusione: “È un mito comune che le donne stressate intralcino la riuscita dei trattamenti di fertilità. Le donne che si sottopongono a queste tecniche non rimangono incinte presto, spesso perché si incolpano di essere agitate e più non rimangono incinte, più si stressano. Il che rinforza il mito”.
Fonte http://www.lastampa.it/2016/12/05/societa/mamme/gravidanza-e-parto/stress-e-concepimento-DDEwMWrE3wcWR4Me9OzFTJ/pagina.html
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