Era una delle cose più belle, quel moto subacqueo. Era una delle aspettative più impazienti, ogni volta che restavo incinta.
Mio marito un giorno me lo chiede. Non gli basta posare la mano. Me lo domanda: “Com’è?”
È mille cose, una carezza da dentro, un guizzo, un idromassaggio. Un calcio nell’acqua, un mulino. Una pulsazione regolare quando ha il singhiozzo, una gomitata nella notte, un sussulto.
Un segreto. Perché lo senti solo tu, magari sei a una funzione, al lavoro, in metrò. Quello di fianco legge il giornale, una folla entra ed esce alla fermata. Nessuno se ne accorge, e tu stai ridendo perché hai dentro la vita che ti fa le bollicine.
La vita impaziente. La vita pulsante. Danzante, irriverente, buffa, dolce. Un movimento fetale è tutte queste cose. In tutti questi modi. E, cavoli!, ti mancherà moltissimo.
Eppure ne avrai sempre. L’ho capito dopo. L’ho capito col tempo.
Se guardi la tua faccia… non ti è mai successo?, che sei in giro e il piccolo ti sgambetta dentro, e becchi al volo il sorriso che fai, riflesso nel vetro di un’auto parcheggiata, in una vetrina. Oppure a casa, mentre ti lavi i denti, il grande specchio davanti. Io a volte mi ci mettevo apposta… Se guardi la tua faccia ci trovi una gioia innocente e pulita, una luce che ha dentro l’orgoglio.
E non è forse questo, il sorriso che ti vedrai addosso milioni di volte, dopo? E non è forse così, lo stesso scatto dentro, ogni volta che tuo figlio farà un gesto, una smorfia, un suono? Quanti altri movimenti interni sentirai, da mamma?
Un movimento fetale è esattamente quello che sarà il tuo bambino: ogni passo che farà, ogni salto, ogni verso, ogni novità. Una conquista, una preoccupazione. Il suo ridere sconquassato, il suo pianto irrefrenabile. I suoi modi goffi. Il suo dondolare, abbandonarsi dolcemente. Il suo bacio. Saranno carezza o guizzo, il cuore ti sussulterà dentro. Lui, ti sussulterà dentro. Come faceva allora.
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