Oggi l’interesse mondiale si è spostato sull’epigenetica. Questo ramo della genetica, prende in esame tutte le modificazioni ereditabili che possono variare l’espressione genica pur non modificando in nessun modo la sequenza del DNA. Si sta osservando come l’alimentazione e le esperienze vissute possano influenzare l’espressione di determinati geni permettendo o impedendo l’utilizzo di una quota di materiale genetico naturalmente presente.
Uno recente studio della Emory University School of Medicine di Atlanta in Georgia si è spinto oltre, riuscendo a dimostrare la trasmissibilità genetica dei traumi subiti. Secondo l’articolo (Parental olfactory experience influences behavior and neural structure in subsequent generations) pubblicato sull’autorevole rivista inglese Nature Neuroscience, le esperienze vissute da ogni individuo comporterebbero una modificazione adattativa del genoma trasmissibile per due generazioni successive.
I ricercatori hanno sfruttato la specificità molecolare olfattiva per riuscire ad influenzare un singolo gene ed avere risultati semplici e di facile interpretazione. L’esperimento è stato condotto su tre generazioni di topi denominate F0, F1 ed F2. I topi della prima generazione (F0) sono stati esposti ad eventi in grado di scatenare in loro sensazione di paura. All’evento è stata associata l’esposizione ad un odore specifico. Per la stimolazione olfattiva è stato utilizzato l’acetofenone (semplice chetone aromatico utilizzato per la sintesi di fragranze) che stimola un recettore olfattivo noto, denominato Olfr151.
Dopo essere stati esposti a questo condizionamento i topi sono stati fatti riprodurre con femmine non condizionate fino ad ottenere due nuove generazioni successive discendenti da F0. I topi maschi di questa generazione sono stati completamente isolati da quelle successive per evitare il rischio di apprendimento per emulazione e quindi di trasmissione sociale dell’esperienza vissuta. Sia la generazione F1 che quella F2 hanno dimostrato una maggior sensibilità comportamentale all’acetofenone rispetto ad ogni altro odore testato. Si è anche valutato un potenziamento neuroanatomico del percorso nervoso Olfr151. Sequenziando il genoma degli spermatozoi prelevati dai topi delle generazioni F0 ed F1 è stata riscontrata una ipometilazione (maggior capacità di espressione) del gene Olfr151. La condizione è stata dimostrata anche in topi F2 generati tramite fecondazione in vitro.
I risultati della studio dimostrano come le informazioni ambientali possano essere di fatto ereditate attraverso le generazioni, comportando modificazioni epigenetiche, anatomiche e comportamentali.
Fonte Parental olfactory experience influences behavior and neural structure in subsequent generations
Uno recente studio della Emory University School of Medicine di Atlanta in Georgia si è spinto oltre, riuscendo a dimostrare la trasmissibilità genetica dei traumi subiti. Secondo l’articolo (Parental olfactory experience influences behavior and neural structure in subsequent generations) pubblicato sull’autorevole rivista inglese Nature Neuroscience, le esperienze vissute da ogni individuo comporterebbero una modificazione adattativa del genoma trasmissibile per due generazioni successive.
I ricercatori hanno sfruttato la specificità molecolare olfattiva per riuscire ad influenzare un singolo gene ed avere risultati semplici e di facile interpretazione. L’esperimento è stato condotto su tre generazioni di topi denominate F0, F1 ed F2. I topi della prima generazione (F0) sono stati esposti ad eventi in grado di scatenare in loro sensazione di paura. All’evento è stata associata l’esposizione ad un odore specifico. Per la stimolazione olfattiva è stato utilizzato l’acetofenone (semplice chetone aromatico utilizzato per la sintesi di fragranze) che stimola un recettore olfattivo noto, denominato Olfr151.
Dopo essere stati esposti a questo condizionamento i topi sono stati fatti riprodurre con femmine non condizionate fino ad ottenere due nuove generazioni successive discendenti da F0. I topi maschi di questa generazione sono stati completamente isolati da quelle successive per evitare il rischio di apprendimento per emulazione e quindi di trasmissione sociale dell’esperienza vissuta. Sia la generazione F1 che quella F2 hanno dimostrato una maggior sensibilità comportamentale all’acetofenone rispetto ad ogni altro odore testato. Si è anche valutato un potenziamento neuroanatomico del percorso nervoso Olfr151. Sequenziando il genoma degli spermatozoi prelevati dai topi delle generazioni F0 ed F1 è stata riscontrata una ipometilazione (maggior capacità di espressione) del gene Olfr151. La condizione è stata dimostrata anche in topi F2 generati tramite fecondazione in vitro.
I risultati della studio dimostrano come le informazioni ambientali possano essere di fatto ereditate attraverso le generazioni, comportando modificazioni epigenetiche, anatomiche e comportamentali.
Fonte Parental olfactory experience influences behavior and neural structure in subsequent generations
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