Serve più informazione per le donne in gravidanza
Il progetto dell’Aogoi, quindi, nasce proprio con l’intenzione di prevenire le interruzioni volontarie di gravidanza ripetute, offrendo un programma di sensibilizzazione rivolto agli operatori dei centri italiani. Questo sarà incentrato sull’importanza della corretta informazione anticoncezionale post-IVG, così da raggiungere un maggior livello di consapevolezza. Nel Nostro Paese, al contrario di quanto avviene in altre nazioni della Comunità Europea (come nel caso della Francia) i contraccettivi non sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale, a parte alcune eccezioni particolari. Considerato l’elevato tasso d’interruzioni di gravidanza ripetute, ciò che pare evidente è che in Italia il ricorso all’aborto sia considerato come una via d’uscita cui ricorrere in assenza di un’informazione adeguata. Ciò va contro le direttive prescritte dalla legge sull’aborto 194/78 secondo cui, quando una donna decide di abortire, è obbligatorio renderla assolutamente consapevole della sua scelta. Cosa che raramente avviene. Per rimediare a questa scarsità d’informazione, il progetto Aogoi prevede un miglioramento dei centri IVG, attraverso l’aggiornamento dei suoi operatori e la distribuzione di materiale informativo.
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