L’aborto interno si verifica quando il feto ad un certo
punto ferma il suo sviluppo e decede. L’aborto interno è un tipo di
interruzione della gravidanza. Una gravidanza può fermare il suo sviluppo
indipendentemente dal fatto se sia stata raggiunta in modo naturale o con il
ricorso alle tecniche di PMA.
L’aborto interno si verifica approssimativamente nel
10-15% delle gravidanze. Secondo le statistiche i casi piu’ ricorrenti si
osservano nelle donne over 40 in presenza di difetto genetici oppure dopo una fecondazione
in vitro e il successivo transfer dell’embrione.
La maggior parte delle volte l’interruzione involontaria
dello sviluppo del feto avviene nel primo tremestre della gravidanza (fino alla
12esima settimana). Di rado succede che lo sviluppo si fermi agli stadi piu’
avanzati (nel secondo e nel terzo trimestre).
Sintomi di aborto interno. È difficile
diagnosticare un aborto interno da soli e agli stadi inziali. Inoltre,
nonstante l’embrione fermi il suo sviluppo spesso accade che non si verifichi
l’immediata interruzione della gravidanza (il distacco della placenta e del
sacco vitellino, un aborto spontaneo). Per cui possono continuare a
manifestarsi tutti i sintomi di una gravidanza che continua.
I principali sintomi da prendere in considerazione subito
dopo che si verifichino:
- · Dolori tiranti al basso ventre e dilombatura accompagnati con una febbre moderata (37 – 37.5 С).
- · Perdite di sangue vaginali;
- · Addome che non cresce più;
- · Assenza del battito cardiaco del feto, dei movimenti;
- · Inoltre possono cessare la nausea e il cambiamento dei gusti della donna incinta.
La diagnosti precisa di aborto interno può essere emessa
solo dal medico specializzato dopo un’accurata visita medica e un’ecografia.
Cause di aborto interno. Fra le cause
piu’ frequenti dell’aborto interno i dottori annoverano difetti genetici in
presenza dei quali si ferma lo sviluppo del feto; malattie autoimmuni, in
particolare la sindrome antifosfolipidica. Anche le malattie infettive come
influenza, herpes, morbillo, rosolia, clamidiosi, toxoplasmosi, infezione
citomegalovirus ecc. possono causare l’arresto dello sviluppo del feto agli
stadi diversi della gravidanza. Ancora piu’ pericolose per una donna incinta le
infezioni che lei può avere nel corso di una gravidanza. Queste infezioni
possono causare un aborto interno anche agli stadi piu’ avanzati.
Un aborto interno può essere causato da problemi ormonali
come la mancanza dell’ormone della gravidanza progesterone. Però questo
problema può essere evitato grazie all’assunzione di particolari famaci. La
donna incinta deve ricordare che uno stile di vita sbagliato può incidere
gravemente sul feto e causare un aborto interno. Stress ecessivo, mancanza del
sonno, alimentazione non equilibrata, ambiente lavorativo nocivo, assunzione
dei farmaci controindicati nel corso della gravidanza, cattive abitudini
(alcool, fumo, droga) possono comportare l’interruzione della gravidanza.
Cosa fare se si verifica un aborto interno. In
presenza di un aborto interno il sacco vitellino deceduto inizia a decomporsi
nei casi piu’ gravi comportando l’avvelenamento dell’organismo materno.
Quest’ultimo inizia ad assorbire le tossine e un impatto durevole (piu’ di 4
settimane) può causare complicanze trombotiche, mancata coagulazione ematica ed
emorragie. In seguito può svilupparsi la sepsi, si infiamma l’utero e i suoi
annessi il che molto probabilmente potrebbe causare l’infertilità.
Un aborto interno spesso viene seguito da un aborto
spontaneo. Se questo non avviene è necessario asportare d’urgenza il feto
deceduto e i suoi rivestimenti dalla cavità dell’utero. Agli stadi iniziali
della gravidanza (fino all’ottava settimana) l’asporto dell’embrione viene
eseguito con il metodo di aspirazione a vuoto.
Agli stadi piu’ avanzati dell’aborto interno viene
eseguito un intervento chirurgico, un’abrasione della cavità uterina. Anche in
caso di aborto spontaneo è necessario effettuare una pulizia dell’utero per
eliminare completamente eventuali residui del feto deceduto. L’intervento viene
eseguito all’ospedale in anestesia generale dopo di cui viene prescritta una
terapia antibatterica. Dopo 1-2 settimane viene eseguita un’ecografia di
controllo per rilevare lo stato dell’utero.
La preparazione alla gravidanza successiva dopo un aborto
interno. Per poter prepararsi bene ad un’altra gravidanza
innanzittutto è necessario capire bene le cause dell’avvenuto aborto. È
necessario effettuare un esame istologico dei tessuti del feto deceduto, un
esame per rilevare eventuali infezioni di entrambi i partner, un esame
citogenetico del sangue di entrambi i coniugi per escludere la presenza di
anomalie genetiche, un esame ormonale e immune della donna. Bisogna riprendere
i tentativi di fecondazione non prima dei 6-12 mesi. In questo periodo i
dottori consigliano di prendere la pillola anticoncezionale che aiuta a
riprendersi all’organismo.
Bisogna precisare che prima di effettuare una FIVET i
medici specializzati effettuano gli accertamenti sopraccitati per minimizzare
l’eventualità delll’esito negativo della procedura.
È necessario prepararsi molto attentamente alla
gravidanza successiva. Dopo aver effettuato i necessari acceratamenti e cure,
badate bene alla vostra salute e seguite una dieta equilibrata, seguite tutti i
consigli del dottore e non lasciatevi prendere dalla disperazione. La maggior
parte delle donne che hanno subito un aborto interno in seguito riescono a
portare avanti una gravidanza e partorire figli sani.
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