Suoni, odori, sapori, ma anche le carezze sul pancione o la luce che proviene dall’esterno: il feto li percepisce? E come reagisce ai vari stimoli?
La verità è che già nelle prime settimane gravidanza cominciano a svilupparsi gli organi di senso del bambino - quelli per vista, udito, olfatto, gusto e tatto - anche se completeranno lo sviluppo e funzioneranno a pieno solo più avanti. Vediamo allora quando e come si sviluppano i vari organi di senso.
1 Il tatto Dopo le 20 settimane il feto può sentire le carezze di mamma e papà
“Il primo dei cinque sensi a svilupparsi è il tatto” evidenzia Rosanna Apa, professore associato di fisiologia della riproduzione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “Per la precisione, a svilupparsi per primi sono i recettori responsabili delle sensazioni tattili presenti sulla pelle: già a otto settimane questi recettori cominciano a comparire intorno alla bocca e verso le 12 settimane su tutto il viso, i palmi delle mani, la pianta del piede, per poi estendersi progressivamente su tutto il corpo entro le 28 settimane.
Perché le sollecitazioni tattili siano realmente percepite dal bambino, tuttavia, è necessario che maturino anche le vie nervose, che hanno il compito di trasportare gli stimoli al cervello: "Il loro sviluppo inizia sin dalle prime settimane, ma per la completa maturazione bisognerà aspettare la 30esima settimana”, spiega la ginecologa. Quando dunque il bambino comincia a sentire stimoli piacevoli o dolorosi? “Il processo è graduale, ma si può dire che nel corso del secondo trimestre le sensazioni diventano sempre meno confuse e più raffinate. La conferma ci viene dai prematuri, che mostrano di reagire agli stimoli tattili già in epoche precoci” dice Apa.
Perché il bebè, dal pancione, sia in grado di percepire le carezze di mamma e papà bisogna aspettare almeno le 20 settimane, la stessa epoca in cui si cominciano ad avvertire i primi movimenti. "Con il trascorrere delle settimane, le sue percezioni saranno sempre più nette e le sue reazioni sempre più visibili, tanto che basterà appoggiare una mano su una sporgenza del pancione per vederlo cambiare posizione,” conclude la dottoressa. Uno studio pubblicato nel 2015 sulla rivista PLoS One conferma : con l'avanzare della gravidanza, le reazioni del feto al tocco della mamma diventano sempre più intense. E risultano in generale più intense di quelle provocate da stimoli uditivi (il suono della voce di mamma).
2 L'udito Già a 30 settimane il feto può sentire la voce di mamma e papà
“Le percezioni uditive vere e proprie sono legate allo sviluppo dell’orecchio medio, che inizia nel secondo mese di gravidanza ma giunge a maturazione solo nell’ottavo" spiega Rosanna Apa. "Si può dire che l’udito del bambino sia quasi normale intorno alla 35ma settimana, ma già diverse settimane prima è in grado di reagire ad alcuni stimoli sonori". Secondo un articolo pubblicato qualche anno fa su NeoReviews, rivista dell'Associazione americana di pediatria, già a 25 settimane il feto può rispondere ad alcuni stimoli acustici e addirittura sono state registrate reazioni a suoni di particolare frequenza intorno alle 19 settimane.
"A 30 settimane, il feto sente praticamente tutti i rumori materni di fondo, come i rumori digestivi o il battito cardiaco, che da subito impara a riconoscere come familiari, poi la voce della mamma ed anche quella del papà, che distingue dalla voce materna grazie al timbro più profondo” chiarisce la ginecologa. Che consiglia: “Sin da 28-30 settimane è importante cominciare a parlare al bambino, così ha tutto il tempo per memorizzare i suoni a lui cari e riconoscerli dopo la nascita: un processo ancor più importante se nascerà prematuro, poiché nei momenti in cui mamma e papà potranno andarlo a trovare sentire la loro voce sarà come ritrovare dei punti di riferimento perduti”.
Al tempo stesso, è bene evitare di esporre il feto a stimoli sonori troppo intensi e questo non perché possano danneggiare il sistema uditivo – ci vorrebbero rumori continuativi e davvero fortissimi per arrecare un tale danno! – ma perché comunque il feto ne viene disturbato: "Alcuni studi evidenziano come già dalle 26-28 settimane un rumore brusco o forte provoca un’accelerazione dei battiti cardiaci e dei movimenti fetali, mentre una musica melodiosa lo rilassa,” dice Apa.
Il senso dell'equilibrio Prima ancora di sviluppare l'orecchio medio, il che gli consentirà di sentire i suoni, il feto sviluppa il sistema vestibolare, situato nell’orecchio interno, tramite il quale acquisisce il controllo dell’equilibrio e della posizione nello spazio. “Lo sviluppo del sistema vestibolare inizia nell’ottava settimana e si completa nel sesto mese, anche se non sappiamo che cosa realmente il feto percepisca della sua posizione in utero” fa notare la ginecologa Rosanna Apa. “È vero però che, quando la mamma cammina, il bebè di solito resta fermo, mentre appena si siede o si sdraia, ecco che il piccolo si muove: è probabile che stia utilizzando il suo sistema vestibolare per rimettersi in equilibrio ogniqualvolta avverta un cambiamento di posizione".
3 e 4 Il gusto e l'olfatto Dal liquido amniotico si imparano i gusti di mamma
Le papille gustative sulla lingua cominciano a formarsi intorno alle 8 settimane, e continuano il loro sviluppo fino alla nascita. Anche i recettori dell'olfatto iniziano a svilupparsi presto, intorno alle 8-9 settimane, quando cominciano a formarsi i nervi e i bulbi olfattivi. "Però non sappiamo esattamente quando tutti questi recettori comincino effettivamente a funzionare, e quindi da che epoca precisa il bambino percepisca i sapori e gli odori,” spiega Apa. Probabilmente tutto ciò avviene in qualche momento nel secondo trimestre.
Le papille gustative sulla lingua cominciano a formarsi intorno alle 8 settimane, e continuano il loro sviluppo fino alla nascita. Anche i recettori dell'olfatto iniziano a svilupparsi presto, intorno alle 8-9 settimane, quando cominciano a formarsi i nervi e i bulbi olfattivi. "Però non sappiamo esattamente quando tutti questi recettori comincino effettivamente a funzionare, e quindi da che epoca precisa il bambino percepisca i sapori e gli odori,” spiega Apa. Probabilmente tutto ciò avviene in qualche momento nel secondo trimestre.
Quello che è sicuro è che il regime alimentare della mamma influisce sulla composizione del liquido amniotico, nel quale passano le molecole aromatiche dei cibi. "Di conseguenza - sottolinea la ginecologa - inalando e deglutendo il liquido, un po’ per volta il feto impara a conoscere gli odori e i sapori della cultura alimentare materna, che dopo la nascita ritroverà nel latte prima e nei cibi che assumerà con lo svezzamento poi".
“L’importanza è non solo di tipo nutrizionale ma anche di tipo psicologico, perché il neonato riconoscerà subito l’odore della pelle della sua mamma e soprattutto del capezzolo, mentre dal sapore familiare del latte trarrà non solo nutrimento ma anche conforto e rassicurazione”.
5 La vista Dopo le 26 settimane il feto percepisce la luce che filtra nel pancione
“La vista è l’ultimo senso a svilupparsi: le palpebre infatti restano chiuse fino alla 26esima settimana, per consentire il corretto sviluppo della retina" spiega la ginecologa Apa. "Dopo quest’epoca, il feto riesce a percepire la luce che filtra attraverso il pancione, soprattutto se viene esposto a una fonte di luce intensa come quando si sta al sole con la pancia scoperta”.
“La vista è l’ultimo senso a svilupparsi: le palpebre infatti restano chiuse fino alla 26esima settimana, per consentire il corretto sviluppo della retina" spiega la ginecologa Apa. "Dopo quest’epoca, il feto riesce a percepire la luce che filtra attraverso il pancione, soprattutto se viene esposto a una fonte di luce intensa come quando si sta al sole con la pancia scoperta”.
In effetti, l’utero non è un ambiente buio come si potrebbe credere, ma attraverso la pelle la luce filtra, sia pure poco intensamente. Intorno alle 30 settimane, inoltre, le pupille sono in grado di restringersi o dilatarsi a seconda dell’intensità della luce, mentre se il pancione viene esposto ad un fascio luminoso, il bebè gira istintivamente la testa e le pulsazioni cardiache aumentano un po’.
“La vista del bambino, insomma, si sviluppa già nel pancione, anche se ci vorrà ancora qualche mese dopo la nascita perché i centri nervosi dell’occhio giungano a maturazione e il piccolo riesca a mettere a fuoco perfettamente le immagini” conclude Apa. “In ogni caso, il neonato è già in grado di riconoscere i contorni del volto della mamma a circa 20 centimetri di distanza: proprio la distanza alla quale si trova mentre prende il latte dal seno materno!”
Fonti : Consulenza di Rosanna Apa, ginecologa, professore associato presso l'Università cattolica del Sacro cuore di Roma; Approfondimento di Babycentre sullo sviluppo del tatto; Approfondimento di Babycentre sullo sviluppo dell'olfatto; Articolo sullo sviluppo fetale dei sensi da FirstTimePregnancy; Articolo sullo sviluppo fetale pubblicato sulla rivista Pediatrics Clinics of North America.
Nessun commento:
Posta un commento