La sindrome da iperstimolazione ovarica è una complicanza dovuta all’eccessiva risposta delle ovaie alla stimolazione ormonale, in corso di preparazione alle tecniche di riproduzione assistita. Anche se piuttosto rara, è una delle principali reazioni avverse legate all’uso di ormoni per stimolare l’ovulazione. Nella maggior parte dei casi si presenta in forma lieve, non desta gravi problematiche e regredisce in modo spontaneo, una volta sospesa la somministrazione degli ormoni.
Tuttavia si sono verificati dei rarissimi casi (0.1%) in cui ha avuto un esordio o un’evoluzione in forma grave, causando persino dei decessi.
Uno dei primi sintomi è il gonfiore addominale, dovuto all’aumento di dimensioni delle ovaie. Possiamo avere anche nausea e vomito e solitamente i livelli ematici di estradiolo sono molto alti.
E’ importante riuscire ad individuare le pazienti che hanno anche un minimo rischio di Sindrome da iperstimolazione e in tal caso interrompere immediatamente la stimolazione ovarica o, nel caso sia stato già effettuato il prelievo di ovociti, rimandare il trasferimento degli embrioni. Infatti, l’eventuale instaurarsi della gravidanza, con la conseguente produzione di b-HCG, peggiorerebbe notevolmente l’evoluzione della iperstimolazione, con notevoli rischi per la salute della donna. In ogni caso è raccomandato il riposo, una adeguata idratazione, se necessario degli antiemetici ma soprattutto il monitoraggio della paziente che deve porre attenzione e comunicare al proprio ginecologo qualsiasi eventuale segno di peggioramento.
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