Negli studi esaminati, infatti, era stato valutato il livello di stress nelle donne all’inizio del trattamento e dopo un ciclo di riproduzione assistita, misurando anche l’ansia, la tensione e la depressione. In ogni studio era stata inoltre esaminata la probabilità di rimanere incinta prima dei trattamenti in vitro. In questo modo si è visto che lo stress non aveva effetti sulla possibilità di rimanere incinta.
“È un mito comune che le donne stressate – spiega Jacky Boivin, coordinatore dello studio – intralcino la riuscita dei trattamenti di fertilità. Le donne che si sottopongono a queste tecniche non rimangono incinte presto, spesso perché si incolpano di essere agitate e più non rimangono incinte, più si stressano. Il che rinforza il mito“.
In ogni caso è importante che le donne non ignorino lo stress che sentono. “I trattamenti per la fertilità sono stressanti di per sé – continua – e le donne quindi non dovrebbero ignorare di essere stressate, perché ciò potrebbe portarle ad abbandonare le terapie. Circa un terzo delle coppie infatti interrompe i trattamenti presto, proprio per lo stress“.
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