mercoledì 7 dicembre 2016

Il fattore maschile nell’infertilità della coppia

       I problemi più frequenti nell’uomo possono essere “l’alterazione nei parametri seminali senza una causa conosciuta o evidente”. Ciò significa che può esserci un numero scarso di spermatozoi, che abbiamo una bassa mobilità o una morfologia alterata. Inoltre, possono esistere cause più specifiche e identificate dell’alterazione del liquido seminale, come problemi di ostruzione, infezioni, malattie o cause genetiche che impediscono la fecondazione dell’ovulo o ripercuotono sulla qualità embrionale.
       Il Dott. Luís spiega che “l’approccio attuale dell’infertilità maschile deve essere valutato anche a livello urologico” perché “all’interno di questa infertilità esistono diverse opzioni, è uno spettro molto ampio con numerosi sintomi e possibilità”. Per lo specialista il fattore maschile deve essere analizzato con attenzione perché spesso “durante le analisi viene individuata una patologia associata all’uomo che potrebbe essere la causa dell’infertilità, ma non troviamo dolenzie che potrebbero essere legate o causanti o collaterali all’infertilità”.
Instituto Bernabeu       L’esperto  aggiunge che “ogni singolo individuo offre un ampio spettro” di possibilità perché le “patologie urologiche sono numerosissime”. Tutte queste opzioni si studiano anche da una disciplina estesa e complessa: l’andrologia. Il Dottor Prieto sottolinea che questa specializzazione medica “è un campo alquanto vasto, è una specializzazione clinica”. Una situazione possibile e abituale che non è cuasa di infertilità ma che rappresenta comunque un impedimento per la concezione, si verifica quando l’uomo vuole avere un figlio dopo essersi sottoposto ad una vasectomia. In questo caso “con una semplice puntura” si potrebbero ottenere spermatozoi, spiega il Dott. Prieto.
       Di fronte a tutti questi casi, cosa bisogna fare? È fondamentale consultare lo specialista per determinare quali prove mediche devono essere effettuare e i passi da seguire per ogni singolo paziente. Durante questo colloquio con il medico si studiano i possibili casi di sterilità in famiglia, possibili esposizioni a prodotti tossici, abitudini di vita, ecc. Una delle prime analisi è il cosiddetto spermiogramma, uno studio indispensabile per conoscere in dettaglio molte informazioni sugli spermatozoi dell’uomo e che aiuta a decidere il trattamento da applicare e i passi da seguire.
Instituto Bernabeu       È importante consultare anche l’andrologo che effettuerà una visita media e alcune analisi per poter decidere il miglior modo per ottenere gli spermatozoi dell’uomo. Se il fattore maschile è moderato o severo, la tecnica idonea è il cosiddetto ICSI (Microiniezione Intra-Citoplasmatica di Spermatozoi), che consiste in una microiniezione mediante la quale il biologo inserisce uno spermatozoo all’interno dell’ovulo semplificando la fecondazione “in modo naturale”. Se l’alterazione seminale è lieve, si possono usare altre tecniche, ad esempio Inseminazione Artificiale Coniugale (IAC).
       Come si ottengono gli spermatozoi?  I due principali tipi di biopsie testicolari mediante le quali si estraggono gli spermatozoi sono MESA e TESE. La prima permette di ottenere gli spermatozoi mediante aspirazione dall’epididimo con una tecnica di microchirurgia, mentre la seconda mediante biopsia testicolare. “Noi utilizziamo l’opzione di aspirazione diretta dal testicolo e non dall’epididimo perché in questo secondo caso vi sono più rischi che si producano lividi”. spiega il Dott. Prieto

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