“Al di la’ del fatto che questa indagine e’ stata eseguita su internet e la rivista su cui e’ pubblicata ha un basso impact factor – spiega l’esperto – va fatto notare che il campione, fra l’altro esiguo, e’ formato soprattutto da coppie in cui il problema di infertilita’ era inspiegato o legato soprattutto a mancata ovulazione, mentre nelle situazioni in cui esiste un severo fattore maschile di sterilita’ o forte endometriosi, le gravidanze spontanee non sono assolutamente cosi’ comuni”.
“E’ invece importante segnalare – prosegue Borini – che oggi l’accesso alla Pma molto spesso e’ conseguenza di richieste pressanti da parte delle stesse coppie, mentre l’appello che lancio ai medici e’ quello di preferire percorsi ‘a step’ se di fronte si ha una coppia in cui la donna ha fino a 33-34 anni con un anno di tentativi vani alle spalle”.
“Caso diverso se la donna ha 40 anni: va ‘risparmiato’ piu’ tempo possibile per ottimizzare le sue chance di concepire, per cui e’ indicato indirizzare la coppia alla fecondazione in vitro. E discorso differente anche per una coppia giovane, ma magari con 5 anni di tentativi andati male. Cio’ che consiglio alle coppie e’ sempre di affidarsi a specialisti con esperienza, che potra’ fare un adeguato counselling per ogni singolo caso”, conclude.
(Adnkronos)
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