Prima regola: niente regole
E’ sbagliato ritenere che applicando determinate regole i bambini diventeranno in una data maniera. Ed è altrettanto errato crescerli con l’ansia costante di sbagliare perché inevitabilmente i piccoli recepiranno quest’apprensione, diventando degli adulti insicuri. Bisogna, invece, cercare di crescere i propri figli con serenità e con spontaneità, sostenendoli nelle loro scelte e senza troppe pretese. “Meglio prendersi dei rischi e abituarsi all’idea che i figli affronteranno fallimenti… Si tireranno su persone autonome, capaci di affrontare le insidie della vita“. Questo è ciò che sostiene la psicologa americana Alison Gopnik.
Il giardiniere e il falegname
Essere genitori è da sempre considerato quasi come un mestiere e oggi più che mai. Secondo la psicologa, il fatto di diventare genitori in un’epoca in cui tutto è incentrato sul lavoro e la carriera, e quindi sulla strategia e la pianificazione, ha indotto le persone a trasferire i propri comportamenti lavorativi anche sui figli. Si cercano libri che spieghino cosa fare oppure no, ci si confronta con altri mamme e papà, si discute sui forum dedicati, ma alla fine restano solo dei sensi di colpa. Qualunque consiglio, suggerimento o atteggiamento da assumere con i bambini può funzionare o meno. L’unica regola da seguire è di godersi con naturalezza i propri figli perché “non sono tavoli da costruire sperando che i chiodi piantati oggi li rendano solidi domani“. Secondo la Gopnik, infatti, è il momento di metterla di fare i “falegnami”, meglio essere dei “giardinieri” perché i figli sono “fiori diversi da far sbocciare nel miglior ambiente possibile fino a creare un ecosistema“.
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