lunedì 7 novembre 2016

Le mamme trentenni hanno figli più intelligenti

Gravidanza_2351.jpg        Quanti anni ha la mamma ideale? Secondo i ricercatori della London School of Economics dovrebbe averne 30, o comunque trovarsi nella terza decade della propria età.
Il verdetto è stato pubblicato sulle pagine di Bioepidemiology and Social Biology e scaturisce da una revisione dei dati forniti dal Millennium Cohort Study, una ricerca che ha seguito passo passo lo sviluppo di 18mila bambini inglesi.
        Le donne che partoriscono fra i 30 e i 40 anni hanno più probabilità di avere figli più intelligenti e sani rispetto alle mamme ventenni e a chi ha più di 40 anni. Nello specifico, i figli nati da madri trentenni mostrano risultati migliori nei test cognitivi rispetto ai bambini nati da mamme ventenni e quarantenni.
        Stando ai dati, poi, le mamme più “anziane” giocano meno coi propri figli, ma in compenso leggono loro più libri, allattano più volentieri e fumano meno. I bambini delle delle quarantenni, tuttavia, mostrano più rischi di diventare obesi. Si tratta di dati da approfondire perché in realtà nel campione erano presenti soltanto 53 donne che avevano partorito dopo i 40 anni.

        In ogni caso, ciò che emerge è che la fase migliore della vita per avere un figlio è la terza decade, come spiega Alice Goisis, coordinatrice della ricerca: “Le donne che diventano mamme per la prima volta a questa età per esempio hanno probabilità maggiori di essere più istruite, di avere un reddito superiore e di trovarsi in una relazione stabile. Inoltre seguono stili di vita più sani, hanno programmato la loro gravidanza e hanno iniziato a farsi seguire prima". 
        Quale che sia la vostra età, se siete diventate mamme da poco sappiate che il vostro cervello non sarà più lo stesso. E non c'entra il senso di responsabilità verso la nuova creatura a cui badare, è proprio un fatto fisiologico.
        Uno studio condotto da ricercatori dell'Università della British Columbia e coordinato da Liisa Galea svela infatti che la risposta agli ormoni del cervello femminile cambia per sempre dopo la maternità. Il motivo sta nell'aumento del flusso di estrogeni che si verifica durante la gravidanza e che influenza lo sviluppo di aree fondamentali del sistema nervoso.
        Nello specifico l'estradiolo manifesta effetti benefici, mentre l'estrone, ormone più presente nelle donne più anziane, esercita effetti negativi. Su modello murino è stato scoperto che l'estrone ha effetti diversi a seconda se si è avuta o meno una maternità. Nelle femmine di topo di mezza età che avevano partorito, le terapie ormonali sostitutive a base di estrone hanno indebolito la capacità di apprendimento degli animali, mentre si è registrato un miglioramento negli esemplari che non avevano ancora partorito.
        Sia l'estrone che l'estradiolo aumentano la produzione di nuove cellule dell'ippocampo, ma soltanto l'estradiolo cronico aumenta in maniera significativa la sopravvivenza dei nuovi neuroni, migliorando le performance dei topolini nei test mnemonici e di orientamento.

 Andrea Sperelli

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