martedì 10 febbraio 2015

Utero affitto, prosciolti genitori accusati di aver falsificato il certificato nascita



Il giudice per le udienze preliminari di Bologna ha stabilito che la richiesta di trascrizione nei registri dello stato civile di un comune italiano di un bambino nato a fine 2013 con maternità surrogata in Ucraina - vietata in Italia dalla legge 40 - non integra un reato
di David Marceddu | 9 febbraio 2015

Secondo il codice penale il “delitto” contestato prevedeva teoricamente pene fino a 15 anni di carcere. Il giudice per le udienze preliminari di Bologna Gianluca Petragnani Gelosi ha però completamente scagionato una coppia di San Lazzaro di Savena, accusata di avere falsificato lo stato civile del proprio figlio, nato con la tecnica della madre surrogata. La storia inizia a fine 2013 quando il piccolo, che chiameremo Stefano, viene dato alla luce da una donna ucraina, a Kiev, visto che la signora italiana (la chiameremo Lucia), 50enne, non può avere figli. Il seme invece è quello del marito (lo chiameremo Paolo). Il certificato di nascita, redatto nel Paese dell’ex Urss, indica come genitori proprio Paolo e Lucia: la legge ucraina concede infatti la possibilità alle coppie che praticano la “maternità surrogata” di vedersi riconosciute anche legalmente la maternità. È questo peraltro uno dei motivi per cui dall’Italia verso Kiev è iniziato un vero e proprio turismo della maternità. Centinaia di coppie desiderose di avere figli partono verso est ogni anno perché, complice la Legge 40, in Italia finirebbero in galera.
Poche settimane dopo il parto, il padre si presenta in Ambasciata italiana a Kiev per preparare il viaggio verso l’Italia per il proprio figlio, ma soprattutto per fare richiesta di trascrizione del certificato di nascita nei registri comunali di San Lazzaro di Savena. Porta con sé tutti i documenti e, al contrario di quanto fanno molti connazionali nella sua stessa situazione, non nasconde il ricorso alla madre surrogata. Ma la legge è legge. I funzionari dell’Ambasciata segnalano a entrambi i coniugi che quello che stanno facendo va contro l’ordinamento italiano. Paolo e Lucia però insistono fino a quando a gennaio 2014 l’Ambasciata invia tutti i documenti al Comune e alla procura della Repubblica di Bologna che apre un’inchiesta per violazione dell’articolo 567 del codice penale. Il reato è quello di “alterazione di stato”. Parte un’inchiesta, marito e moglie sono indagati. Contemporaneamente negli uffici del Comune alle porte di Bologna non sanno che fare. Per sette mesi Stefano non esiste per l’Italia. Va avanti così finché ad agosto 2014 un funzionario comunale decide di sua spontanea volontà di trascrivere il certificato di nascita: Lucia e Paolo ‘diventano’ i genitori del piccolo Stefano.
Tuttavia la giustizia implacabile va avanti e il pubblico ministero chiede il rinvio a giudizio della coppia, difesa dell’avvocato Angelita Tocci, del foro di Bologna. Ma il gup Petragnani Gelosi rigetta la richiesta di processo e proscioglie i coniugi perché “il fatto non costituisce reato”. Perché la loro azione fosse illegale Paolo e Lucia avrebbero infatti dovuto presentare all’Ambasciata documenti falsi od omettere che la madre ‘biologica’ fosse la donna ucraina. Ma così non è stato, secondo il gup, visto che i due non hanno mai fatto mistero della madre surrogata. Ma il giudice fa di più. Legittima ed esalta il gesto del funzionario comunale di San Lazzaro: “Brilla come pochi per spirito di servizio e sensibilità giuridica”, scrive il giudice. Secondo il Gup infatti la Corte europea ha già stabilito che uno Stato nazionale non può non riconoscere un rapporto di parentela come quello di Paolo, Lucia e Stefano, nato dal ricorso alla madre surrogata. Violerebbe l’articolo 8 della Convezione dei diritti dell’uomo del 1950, che stabilisce che “ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare” e non ci può essere “ingerenza di una autorità pubblica nell’esercizio di tale diritto”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/09/utero-in-affitto-prosciolti-i-genitori-accusati-aver-falsificato-certificato-nascita/1410912/

4 commenti:

  1. Una decisione saggia! Complimenti! Se non legalizziamo la maternita' surrogata, almeno smettiamo de perseguitare che la fa all'estero!!!

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  2. Ciao a tutti. Mi piacerebbe
    condividere la mia esperienza con voi. Io e mio marito abbiamo usato il
    servizio di madre surrogata. All'inizio siamo andati in Russia. Questa
    procedura è legale lì. Ma in Russia c'è una legge che la donna che ha
    dato una nascita ha una serie di diritti, anche se geneticamente bambino
    non è il suo, lei puo comunque tenersi il bambino! Abbiamo avuto molta
    paura di questa cosa e abbiamo deciso di provare la nostra fortuna in
    Ucraina. Abbiamo trovato grande clinica che si trova nella capitale
    dell'Ucraina biotexcom. E oggi siamo genitori felici)))) Quindi, posso
    dire con certezza che l'Ucraina è una grande scelta di paese maternità
    surrogata.

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  3. Ragazze purtroppo in italia

    non passerà mai una legge che consenta e disciplini l'utero in affitto... secondo me un pò per via del Vaticano e un pò perché siamo un paese molto ipocrita e ancora mlto legato alle tradizioni. In realtà questo fenomeno esiste da secoli e per me non c'è niente di male, però eticamente molti lo reputano riprovevole: non capisco perché... legalmente poi sarebbe un casino perché il codice civile dice che "è madre colei che partorisce"; bisognerebbe modificare questa legge con una dicitura che dia valore all'input dei committenti. In effetti nella maternità per sostituzione non ci sarebbe stata gravidanza se non ci fosse stata la committenza: è qui che rileva per davvero la volontà genitoriale! Ma chi sarebbe mai disposto a togliere il figlio a colei che ha portato avanti la gravidanza per 9 mesi e poi ha partorito per consegnarlo a un'altra coppia??? Impossibile davvero...

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  4. Durante la gravidanza si crea un legame fortissimo tra il bambino e la mamma, al punto che il bambino riconosce la madre dall’odore e trova serenità stando a contatto con lei. In questi giorni ho letto in un articolo la storia di Elton John. Lui stesso racconta che, dopo la nascita, suo figlio (sappiamo tutti che Elton John e il compagno ricorsero alla maternità surrogata) iniziò subito a cercare il seno della madre e quando il bimbo venne strappato dalle braccia della madre iniziò un pianto in consolazione che durò due anni. Elton John e il suo compagno decisero addirittura di pagare la madre biologica per avere il suo latte, ma neanche ciò consolò il bimbo. Dopo aver letto questo racconto ho compreso che è una violenza inaudita strappare il neonato dalla madre, tanto più che è pratica diffusa creare inizialmente un contatto con la madre surrogata per rasserenare il bimbo che giustamente dopo il distacco soffre enormemente.

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