Onde evitare queste problematiche ma anche per ridurre i farmaci che vengono dati alla donna si è introdotta una tecnica diversa e cioè la maturazione in vitro degli ovociti ( IVM= In vitro maturation). Si tratta di una procedura di PMA di secondo livello in cui l’iter è molto semplificato rispetto al procedimento classico. Se vengono dati farmaci sono in poche quantità, e di solito bastano un paio di ecografie a 8-9 giorni dall’inizio delle mestruazioni per valutare quando la donna è pronta per il prelievo degli ovociti immaturi.
Il prelievo degli ovociti avviene di solito con una leggera anestesia generale.
Gli ovociti vengono prelevati ancora immaturi, ancora prima che venga selezionato il follicolo dominante, e venfono fatti maturare in vitro.
La maturazione avviene in appositi incubatori in circa 30 ore e alla fine sono identici a quelli maturati nell’ovaio della donna.
A questo punto sono pronti per la fecondazione in vitro.
A chi si consiglia l’IVM?
L’IVM è meno efficace di una trattamento classico con stimolazione ormonale delle ovaie perchè non permette di ottenere un pari numero di ovociti. Anche se la tecnica si sta affinando e aumentano le percentuali di ovociti ottenibili, l’IVM è consigliata soprattutto alle donne giovani e con buona funzionalità ovarica, alle donne che sono a rischio di incorrere in iperstimolazione ovarica, alle donne con malattie particolari per le quali il trattamento ormonale è sconsigliato (ad esempio in caso di tumore al seno) e alle donne che soffrono di sindrome dell’ovaio micropolicistico.
Le donne che soffrono di PCOS infatti producono numerosi follicoli non maturi e hanno difficoltà ad ovulare. La stimolazione ovarica in queste donne può portare a una eccessiva risposta delle ovaie e c’è un alto rischio di incorrere nell’iperstimolazione. Pertanto le donne con PCOS sono le candidate migliori per il prelievo dei follicoli immaturi, che nelle loro ovaie sono numerosi senza dover incorrere in stimolazioni.
Crioconservazione
E’ bene evidenziare che è possibile crioconservazione gli ovociti immaturi che hanno lo stesso tasso di fecondazione di queli maturati in vivo.
E’ una pratica da considerare quando ci si deve sottoporread esempio a cure per un tumore.
Fonte:Istituto Superiore di Sanità
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