mercoledì 20 gennaio 2016

Essere donatrice di gameti in Italia: indagine Adnkronos

         Da quando, il 9 aprile 2014, si è iniziato a parlare di fecondazione eterologa anche in Italia come di una concreta e reale speranza per tutte le coppie infertili – uno dei problemi più diffusi è stato, ed è ancora oggi, l’esiguo numero di donazioni di gameti, che rende molto complicato il percorso di avviamento all’eterologa nel nostro paese.



         Poiché, infatti, la fecondazione eterologa è quella tecnica che prevede l’uso di gameti esterni alla coppia, è necessario che vi sia un numero di donazioni sufficienti a rendere possibile l’incontro tra domanda ed offerta, incontro reso tuttavia ancora complesso a causa delle poche donazioni.
         Secondo l’indagine Adnkronos, però, sembrerebbe che in alcuni casi siano proprio le strutture ad essere impreparate: contattate quattro cliniche – tra cui una spagnola – emerge una certa confusione soprattutto in merito al fattore economico, trattato sempre per ultimo nei vari colloqui.
         Solo due delle cliniche contattate hanno risposto positivamente alla richiesta di un colloquio conoscitivo con la donatrice, nel quale è emerso che le analisi ginecologiche saranno “in qualche modo” gratuite, anche se non è stato definito il trattamento economico “per il tempo impiegato nella donazione”. Secondo la legge attuale, è escluso che si possano offrire soldi alle donatrici, così come è escluso che si possano chiedere soldi alle riceventi, ma è comunque previsto un rimborso anche se non sono chiare le forme in cui verrebbe erogato.
         Particolare la situazione spagnola: una clinica ha risposto che, per poter donare i propri gameti, è infatti necessario essere residenti in Spagna da almeno tre anni.
Fonte http://www.fecondazioneessere-donatrice-di-gameti-in-italia-indagine-adnkronos/

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