sabato 2 gennaio 2016

Roma, donne immigrate le più feconde

       Il tasso di fecondità delle donne immigrate è superiore a quello delle italiane. A dirlo è l'ultimo rapporto dell'Osservatorio romano sulle migrazioni, presentato il mese scorso dalla Caritas romana e riferito alla Capitale d'Italia. Le donne straniere battono le italiane sia per numero di figli sia per l'età riproduttiva, colmando il gap di fecondità che invece caratterizza le nostre connazionali.

       L'età media e la fecondità. Secondo quanto riporta lo studio Caritas, "si osservano 4-5 anni di differenza in media tra l'età delle mamme italiane e quelle straniere". Il tasso di fecondità delle immigrate, però, per quanto superiore, non raggiunge il valore di 2 e non assicura quindi il ricambio generazionale, un dato che fa presumere un allineamento delle straniere che da più tempo risiedono nel nostro Paese ai comportamenti "tardivi" delle madri italiane.
       Il gap. Per le donne italiane, i maggiori tassi di fecondità si osservano tra i 30 e i 34 anni e si mantengono consistenti anche tra i 35 e i 39 anni. Per le donne straniere, invece, il picco di "maternità" si registra nella fascia di età tra i 20 e i 29 anni e un aumento si registra anche nelle età più avanzate, a conferma di un ampliamento del range di fecondità generale per le donne immigrate.
       In termini numerici, nel 2010 i nati da mamme straniere sono aumentati del 6,3% (passando da 4.645 a 4.938), mentre quelli nati da madri italiane hanno fatto registrare una flessione del 1,1%, da 20.957 a 20.717.
       La maternità tardiva. Secondo quanto scrive il Rapporto Caritas, però, la maternità tardiva "non è tanto l'esito di una scelta della coppia, quanto un'imposizione esogena, dovuta ad un mix di fattori negativi che non aiutano i giovani ad allargare la famiglia". A mancare sono un lavoro stabile e l'autonomia economica.
SCRITTO DA EMILIO TORSELLO

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