sabato 2 gennaio 2016

Fertilità a rischio nelle grandi città

Nel sangue dei romani c'è un'alta concentrazione di interferenti endocrini, sostanze in grado di causare infertilità. Lo sostiene una recente ricerca condotta nella Capitale da Donatella Caserta del Dipartimento della salute della donna e medicina territoriale dell'Università “La Sapienza”. Confrontati con gli abitanti delle campagne laziali e con gli abitanti della città di Ferrara, una delle realtà urbane più green, i cittadini dell'Urbe presentano una concentrazione di queste sostanze nel sangue dalle 10 alle 60 volte superiore.


Le sostanze nocive. In particolar modo le sostanze maggiormente rilevate sono gli ftalati, il bisfenolo A (dalle plastiche come il Pvc) e il Pfoa, sostanza utilizzata per realizzare il rivestimento delle pentole antiaderenti. E questa presenza è associata ad una minore capacità fecondante degli spermatozoi.
La fertilità in calo. “In appena venti anni si è dimezzato il numero di spermatozoi nel liquido seminale degli uomini, è raddoppiata l´infertilità maschile, i casi di tumore e disgenesie gonadiche”, spiega Andrea Lenzi, direttore del dipartimento di Fisiopatologia medica della Sapienza. L'effetto che questi interferenti endocrini hanno è “una vera e propria regressione dei caratteri sessuali maschili che si manifesta con vari tipi di malformazioni sessuali”, prosegue Lenzi. Questi interferenti endocrini si comportano come se fossero ormoni sessuali, andando a modificare, appunto, il  sistema endocrino. I più pericolosi per il maschio, “sono quelli con azione simile agli estrogeni, da cui la regressione dei caratteri sessuali maschili”. In particolar modo colpiscono testicoli e prostata, “soprattutto nelle delicate fasi di sviluppo fetale e infantile”.
Problemi anche per le donne. Gli interferenti endocrini, come abbiamo visto in precedenti articoli, colpiscono anche le donne, causando la menopausa precoce. Molte di queste sostanze si trovano in molti conservanti per alimenti, nei pesticidi organolettici ma anche in prodotti cosmetici e detersivi per la casa. Secondo recenti studi di laboratorio queste sostanze si accumulano nel tessuto adiposo. Da lì vengono poi rilasciati lentamente e possono impiegare anni prima di raggiungere un livello biologicamente attivo. Per questo molti ricercatori ritengono che i soggetti in sovrappeso o obesi siano più esposti a queste sostanze.
SCRITTO DA PAOLO RIBICHINI

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