Un esperimento felicemente in corso all’ospedale Torregalli di Firenze, dove il direttore del dipartimento, Marco Pezzati, spiega che il tutto è stato fatto per cercare di far avvicinare la mamma alla famiglia nel minor tempo possibile e, dunque “umanizzare” un evento che di norma genera stress inesorabile.
Di norma, come in tutti i punti di nascita in Italia, la mamma e il bebè vengono dimessi dopo 2 giorni se il parto è stato vaginale, e dopo 3 giorni se il parto è stato con taglio cesareo. Tuttavia, è pur vero che non tutti i genitori e i figli sono uguali, e che se da una parte esistono dei casi in cui pochi giorni nel reparto sono – appunto – pochi, dall’altra parte ci sono famiglie che non vedono l’ora di tornare a casa, poiché nell’ambiente domestico trovano più sicurezza e coinvolgimento. Dunque, sottolinea Pezzati, se la situazione lo permette, ben venga la dimissione – lampo della mamma.
La decisione di avviare questa procedura dovrà naturalmente essere su richiesta dei genitori, previa approfondita informativa e assistenza. Una volta che i genitori hanno richiesto di essere coinvolti in questa procedura, prende il via l’attento monitoraggio del parto e delle prime due ore del post parto. Viene inoltre osservata una lunga serie di comportamenti: se ad esempio il bimbo fa un pelle a pelle con la mamma, se si attacca regolarmente al seno, e così via. Non mancano, ovviamente, i controlli e le visite al neonato, al fine di eliminare ogni fattore di rischio.
Di norma, come in tutti i punti di nascita in Italia, la mamma e il bebè vengono dimessi dopo 2 giorni se il parto è stato vaginale, e dopo 3 giorni se il parto è stato con taglio cesareo. Tuttavia, è pur vero che non tutti i genitori e i figli sono uguali, e che se da una parte esistono dei casi in cui pochi giorni nel reparto sono – appunto – pochi, dall’altra parte ci sono famiglie che non vedono l’ora di tornare a casa, poiché nell’ambiente domestico trovano più sicurezza e coinvolgimento. Dunque, sottolinea Pezzati, se la situazione lo permette, ben venga la dimissione – lampo della mamma.
La decisione di avviare questa procedura dovrà naturalmente essere su richiesta dei genitori, previa approfondita informativa e assistenza. Una volta che i genitori hanno richiesto di essere coinvolti in questa procedura, prende il via l’attento monitoraggio del parto e delle prime due ore del post parto. Viene inoltre osservata una lunga serie di comportamenti: se ad esempio il bimbo fa un pelle a pelle con la mamma, se si attacca regolarmente al seno, e così via. Non mancano, ovviamente, i controlli e le visite al neonato, al fine di eliminare ogni fattore di rischio.
Una volta dimessi dall’ospedale, mamma e neonato sono comunque sempre raggiungibili, e ai genitori viene dato un numero a cui telefonare, 24 ore su 24, per poter richiedere l’intervento di un’ostetrica a domicilio. Dopo qualche giorno, mamma e neonato sono inoltre tenuti a ritornare nella struttura per fare un controllo e vedere se tutto va bene.
Non male, no? Che ne pensate?
Fonte http://www.mammeoggi.it/mamme-a-casa-dopo-6-ore-dal-parto/14679/
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