Che si tratti di luoghi comuni o di realtà, insomma, è frequente l’idea che l’ospedale al Sud non sia un luogo sicuro, che il personale medico e ostetrico di turno possa non essere accogliente o sufficientemente preparato ad affrontare le emergenze che possono insorgere durante un parto. Per questo motivo al Sud si guarda ai consultori e agli ospedali pubblici come a luoghi dove viene riservato un trattamento di serie B e si preferisce affidarsi ad un ginecologo privato di fiducia, che curi gravidanza e parto.
Un altro fattore da non sottovalutare è la pressione psicologica che vivono i medici rispetto alle frequenti denunce che vengono fatte in ostetricia. Un parto per via vaginale necessita di un’assistenza lunga, attenta e vigile che sia in grado di riconoscere con tempismo ogni possibile complicazione. Essendo poi un evento che prevede anche la partecipazione fisica ed emotiva della madre, la riuscita non dipende solo dal personale sanitario e questo può essere difficile da gestire praticamente. Difatti ogni atto medico, fatto o non fatto, può essere oggetto di malcontento della madre e quindi di denuncia dopo il parto.
In conclusione, il cesareo non è più sicuro del parto per via bassa, ma fatto sta chesono pochi i parti che vengono vissuti davvero bene dalle donne e che si svolgono in maniera del tutto naturale, e sono invece ancora tanti i parti indotti, le lesioni perineali, le episiotomie e i parti operativi. Allora sarà per queste esperienze condivise o per una fobia innata, ma tutte le donne hanno una inconscia paura del parto.
Se come accade al Sud non c’è nemmeno fiducia nelle ostetriche e nei medici delle strutture pubbliche la situazione peggiora. Quindi se una donna fa trasparire delle remore nei confronti del parto naturale spesso per il ginecologo privato non ci sono opposizioni ad operarla, perché un cesareo per lui è molto più gestibile: è prevedibile nei tempi, la sua riuscita ottimale dipende solo dalle capacità del chirurgo e dell’anestesista e la possibilità di denuncia è più rara.
Fonte http://www.passionemamma.it/2016/01/perche-in-italia-si-fanno-cosi-tanti-cesarei/
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